Terme, il disegno di legge di riforma oggi al voto all’Ars. Ma è scontro con Federterme

SCIACCA- ACIREALE. “Sulla riforma del settore termale in Sicilia è stato fatto un lavoro importante che oggi si avvia alla conclusione con il voto sugli articoli del Ddl in Assemblea regionale siciliana”. Ad annunciarlo è il deputato trapanese Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.

Il deputato, inoltre, non risparmia critiche al presidente di Federterme Massimo Caputi: “Non trovano giustificazione le parole del presidente Massimo Caputi su un “azzeramento del settore termale nella regione”. Per Lo Curto, si tratta, invece, di “un percorso di piena valorizzazione della preziosa risorsa idrotermale. Quella di Caputi è una presa di posizione che non trova neppure la condivisione all’interno di Confindustria. In ogni caso egli avrebbe potuto contribuire a migliorare il testo, purtroppo invece si è limitato a dire solo un secco no su tutto”.

Lo Curto evidenzia che “abbiamo lavorato per mesi con attenzione e dedizione, tenendo presenti i riferimenti normativi europei e quelli nazionali. L’atteggiamento di Federterme è sempre stato negativo. Voglio ricordare come al suo annuncio di fornire un piano strategico per le terme di Sciacca e di Acireale, non siano seguiti i fatti. Se questo è il modo di assumersi le responsabilità, le polemiche di oggi sul Ddl la dicono lunga sulla coerenza dell’associazione guidata da Caputi. Spiace molto che non venga considerato l’ottimo lavoro che tiene conto del Patto di integrità sottoscritto proprio da Confindustria, su cui ora Federterme mostra di avere perplessità”.

Per Lo Curto, “Con la nuova legge vogliamo raggiungere l’obiettivo della massima valorizzazione della risorsa termale e del suo utilizzo in modo razionale e competitivo con benefici per l’economia siciliana e per richiamare l’attenzione di investitori nazionali ed esteri. E’ questa un’occasione imperdibile per far trovare preparata la Sicilia con una novellazione normativa adeguata e competente per l’utilizzo dei fondi del Pnrr”.

Filippo Cardinale