Acqua, Aica dispone di due sole autobotti (una delle quali guasta)

SCIACCA. I contratti di fornitura idrica per uso domestico parlano chiaro: per garantire a tutta l’utenza servita continuità nell’approvigionamento idrico, in caso di necessità il gestore dispone un servizio di approvvigionamento sostitutivo di acqua potabile a mezzo autobotte, da mettere a disposizione di tutti gli utenti che ne fanno richiesta.

Purtroppo, per l’Azienda Idrica Comuni Agrigentini questo è uno dei tanti problemi ancora da risolvere. Aica dispone allo stato attuale di sole due autobotti, una delle quali funziona male. C’è dunque la disponibilità di un solo mezzo per un intero territorio provinciale dove guasti e perdite idriche sono all’ordine del giorno e richiederebbero almeno una decina di mezzi sempre pronti a viaggiare.

I vertici di Aica sanno bene che questa situazione rappresenta una delle criticità più complesse, tanto che di recente è stata predisposta un’apposita manifestazione d’interesse per individuare ditte private di fornitura di acqua potabile disponibili ad attivare una convenzione. Ma all’avviso ha risposto una sola ditta, di Campobello di Licata, sulla quale si stanno facendo le opportune verifiche sui requisiti.

“Siamo un soggetto pubblico e per affidare servizi dobbiamo operare nel rispetto delle norme – ci dice il direttore generale di Aica Fiorella Scalia – il primo requisito è quello di far parte della cosiddetta “white list”, ovvero l’elenco istituito presso la Prefettura, al quale possono registrarsi le imprese che lavorano nei settori considerati più ad alto rischio di infiltrazione mafiosa, com’è quello dell’acqua. “Abbiamo chiesto alla Prefettura – aggiunge Scalia – ma è un lavoro complesso perchè la lista è molto ampia e comprende diversi settori. Nel bilancio in fase di approvazione abbiamo previsto l’acquisto di una nuova autobotte, speriamo di definirlo entro breve”.

La mancanza di interesse da parte dei privati è un tema che si incrocia con le note vicende delle numerose ditte che in passato hanno lavorato con il precedente gestore, e poi con la gestione commissariale, che oggi vantano cospicui crediti. C’è da immaginare che l’assenza di risposte alla manifestazione d’interesse sia da collegare proprio con la preoccupazione sottoscrivere contratti anche con il nuovo gestore. Ed a riconoscerlo è la stessa Aica.

Nei giorni scorsi, quando da diversi quartieri di Sciacca a causa di un’interruzione della fornitura che durava da due settimane hanno richiesto un intervento sostitutivo per mezzo di autobotti, Aica ha inviato l’unico mezzo disponibile e riforniva gli utenti di soli 3 metri cubi di acqua. Ma una sola autobotte non può far fronte a centinaia di richieste. L’intervento però c’è stato ed era la prima volta che l’autobotte del nuove gestore si presentava a Sciacca, dove preferiva non andare per via della precarietà meccanica del veicolo.

Giuseppe Recca