Turismo senza i russi, la situazione in provincia di Agrigento ed a Sciacca
SCIACCA. “Siamo molto preoccupati per il turismo in Sicilia». L’allarme viene lanciato dal presidente della Regione, Nello Musumeci, e dall’assessore all’economia Gaetano Armao, che hanno messo in relazione le difficoltà di un settore strategico per l’Isola con gli effetti della guerra in Ucraina e non solo. Dopo la pandemia di Covid, quindi, ancora congiunture internazionali che rischiano di mettere in difficoltà il settore turistico.
Alcune strutture ricettive del territorio agrigentino, e di Sciacca, nei giorni scorsi hanno segnalato la cancellazione di prenotazioni di turisti russi per i mesi di aprile e maggio. La presenza turistica russa è comunque marginale in provincia di Agrigento, per cui non inciderebbe sul dato complessivo.
Preoccupa di più la situazione di incertezza che scoraggerà anche turisti provenienti da altri Paesi: “In un contesto di tensione come quello attuale – dice Fabrizio La Gaipa, amministratore del DMO Distretto Turistico Valle dei Templi – chi sceglierà una regione come la nostra dove ci sono due aeroporti militari e il Muos di Niscemi gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ? A noi è questo che preoccupa, insieme alle conseguenze della crisi energetica che riporta d’attualità la questione rigassificatore di Porto Empedocle che fino ad oggi abbiamo con forza ostacolato”.
Per Giovanni Lopez di AgrigentoEtxra, l’associazione di Confcommercio che riunisce il turismo extralberghiero in provincia, bisogna attendere i numeri per capire i riflessi concreti di quanto sta accadendo: “Eravamo sereni dopo l’annuncio del premier Draghi della fine dello stato di emergenza. Ora torniamo in una situazione di incertezza che è economica e di sicurezza”.
Ezio Bono, di Bono Vacanze Sciacca e rappresentante di AgrigentoExtra nel territorio saccense, ci fa vedere una prenotazione cancellata da parte di una famiglia russa: “Quattro persone che avevano programmato un giro in Sicilia – commenta Bono – . Non sono molti i russi che arrivano in provincia di Agrigento – aggiunge – ma è il turismo straniero in genere che in Sicilia ci consente di lavorare in mesi che non sono solo quelli estivi. Mi auguro che il conflitto in Ucraina finisca presto, rinuncerei volentieri ai possibili ulteriori sostegni al turismo annunciati dal governo nei giorni scorsi pur di lavorare in un mondo senza guerre”.