Macaluso si toglie i sassolini dalla scarpe: “Fatto fuori da logiche di potere”

RIBERA- L’assessore “rimpastato”, Emanuele Macaluso, oggi interviene dopo il “rimpasto” della giunta ad opera del sindaco Matteo Ruvolo che ha visto Macaluso uscire dall’amministrazione attiva. “Rimpasto” è un termine usato dallo stesso Macaluso che intende rimarcare che non è stato un “tagliando”. Quest’ultimo termine usato da noi nel titolo dell’articolo pubblicato nei giorni scorsi.

“In realtà si è trattato di un “rimpasto” teso a sostituire il sottoscritto e la dottoressa Zabbara, in ossequio a logiche di potere che sfuggono alla mia comprensione di neofita della politica”, precisa Emanuele Macaluso in una nota. Dunque, Macaluso, indirettamente, dà forza al contenuto del nostro articolo. Dà forza quando egli ammette l’illogicità del potere che sfugge al suo modo di pensare.

Tanto più che lo stesso Macaluso ammette che la verifica “dopo poco più di un anno dall’insediamento della giunta, non era stata concordata con il sottoscritto”. E dire che l’avvocato Matteo Ruvolo, attuale sindaco, “mi aveva voluto al suo fianco, assicurandomi ed annunciando pubblicamente che, in caso di vittoria, avrei ricoperto la carica di vicesindaco non “a tempo determinato” per portare avanti un
programma mirato al rilancio socio-culturale della nostra Ribera e finalizzato principalmente a svolgere un’azione amministrativa distante da logiche politiche che in passato hanno avuto poco a cuore l’interesse comune e la partecipazione alla vita politico-amministrativa da parte delle giovani generazioni”.

Si coglie senza difficoltà la delusione dell’ex assessore Emanuele Macaluso, giovane dinamico, serio e di buona volontà. Un impegno assessoriale che lo ha impegnato “con entusiasmo, soprattutto perché ero stato scelto – insieme a Giuseppina Zabbara e Leonardo Augello – proprio per rappresentare l’idea di nuovo che avrebbe portato, attraverso l’impegno di tutti i protagonisti della scena politica, all’auspicato
“cambiamento”.

Del resto, la vittoria di Matteo Ruvolo per Macaluso è anche il frutto di “nuovi volti che avrebbero amministrato la città, dando fiducia a giovani che poco  avevano a che fare con la politica”.

Si toglie parecchi sassolino Emanuele Macaluso. ” A risultato elettorale acquisito dal sindaco, mi è stato chiesto di rinunciare alla carica di vicesindaco. Ho accettato di buon grado la sollecitazione, per spirito di collaborazione, per preservare la coesione interna della giunta e per
tuffarmi fin da subito  nell’impegno amministrativo, sperando che questo mio “sacrificio” venisse riconosciuto nel tempo”.

Alle illusioni seguono le delusioni. Macaluso, nel ricoprire il ruolo di assessore, “ha dato anima e corpo in tutto ciò che quotidianamente l’attività amministrativa richiedeva con le sue continue emergenze, mettendo da parte i limiti dell’assessorato e sobbarcandomi compiti anche esecutivi ed operativi spesso al di fuori delle competenze del mio assessorato, proprio per fornire supporto all’azione amministrativa dell’intera giunta”.

“Purtroppo ho potuto operare poco, principalmente a causa della pandemia, che ha sensibilmente intralciato l’azione amministrativa nell’ambito delle principali deleghe assegnatemi (sport, turismo, spettacolo etc.). A ciò si aggiunga che, per carenza di risorse finanziarie, è stato impossibile programmare ed attuare con efficacia le idee che avevo in mente e che la cittadinanza reclamava”.

nonostante le difficoltà, Macaluso ricorda di aver  portato a termine “alcune belle iniziative. Sono stato al servizio della comunità cercando di dare il massimo, non avendo a disposizione gli strumenti minimali per poter operare, e mi dispiace oggi dover lasciare nel cassetto i progetti che avrei voluto portare avanti, anche grazie ad un bilancio finalmente “nostro”, seppur ancora da approvare”.

“L’epilogo di questa mia breve esperienza politico-amministrativa non trasmette certo un bel messaggio ai tanti giovani, e non solo, che avrebbero voluto avvicinarsi al mondo politico, e che avevano visto in noi giovani assessori designati in prima battuta una reale speranza di cambiamento; figure che avrebbero dovuto essere adeguatamente garantite e sostenute per assicurare all’azione amministrativa il giusto equilibrio tra esperienza dei politici navigati ed entusiasmo innovativo delle nuove generazioni”.

Macaluso, nonostante l’invito alla collaborazione formulato dal Sindaco, trova “incoerente”, con sé stesso e con tutti coloro che lo  hanno sostenuto, “poter pensare di continuare a partecipare ad un progetto che ad un anno e mezzo dal suo inizio continua ad essere rallentato ed intralciato dagli stessi “giochetti politici” che hanno determinato la mia esclusione dalla compagine amministrativa, e dai quali il promesso progetto di cambiamento avrebbe dovuto essere completamente esente”.

Filippo Cardinale