Palermo, terremoto all’Ast: per corruzione arrestato il direttore; 16 indagati (video)
PALERMO- Un’inchiesta travolge l’Azienda Siciliana Trasporti e scuote la Regione siciliana. Appalti truccati, favori e assunzioni pilotate dalla politica. Anche l’ambizioso progetto di creare una compagnia aerea, stoppato dalla giunta regionale, sarebbe stato occasione illecita di lucro. Operazione della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Palermo su richiesta della Procura della Repubblica
Finisce agli arresti domiciliari il direttore generale Ugo Fiduccia. Mentre per l’ex presidente Gaetano Tafuri, scatta l’interdizione per 12 mesi.
Gli indagati, in totale 16 persone, sulla base degli elementi probatori allo stato raccolti, sono indiziati a vario titolo dei reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Gli elementi acquisiti allo stato delle indagini hanno consentito di ipotizzare una gestione societaria
superficiale e privatistica da parte dei vertici aziendali, che avrebbero violato le norme di trasparenza pubblica e colluso con i referenti di alcune imprese, turbando diverse procedure di appalto, tra cui quelle per:
• l’acquisto di pneumatici, a danno di altri possibili fornitori;
• l’approvvigionamento di autobus aziendali, attraverso l’artificiosa rappresentazione delle condizioni
giustificanti il ricorso alla procedura negoziata;
• l’affidamento del servizio di revisore contabile e la fornitura di servizi per le fasi di startup di una
compagnia aerea.
Nel corso delle indagini, inoltre, emergerebbero condotte corruttive nei confronti del direttore generale
dell’azienda in questione, il quale avrebbe conferito illecitamente l’incarico di revisore contabile ad un professionista, il quale, in cambio, avrebbe omesso la rilevazione di irregolarità contabili in grado di inficiare l’attendibilità dei bilanci della società pubblica; in cambio di utilità varie, tra cui la promessa dell’assunzione di propri familiari, avrebbe posto in essere atti contrari ai doveri del proprio ufficio, tra cui la predisposizione di una procedura di gara per la fornitura di servizi per lo startup di una compagnia aerea, del valore di euro 2.150.000 al fine di consentirne l’aggiudicazione a una società appositamente individuata grazie a requisiti “ritagliati su misura”.
Durante le investigazioni, infine, sarebbero state riscontrate un’ipotesi di truffa aggravata in danno dell’azienda pubblica commessa dai referenti della società aggiudicataria del servizio di bigliettazione elettronica, del valore complessivo di 3,2 milioni di euro, attraverso l’utilizzo di documentazione falsa al fine di simulare il possesso dei requisiti previsti nel bando; una frode in pubbliche forniture nella somministrazione di lavoratori a tempo determinato da parte dell’agenzia di lavoro interinale aggiudicataria dell’appalto del valore complessivo di 6 milioni di euro, in quanto le assunzioni sarebbero state influenzate da logiche di natura politica piuttosto che dalle effettive necessità aziendali.