Le 19 famiglie di via Lido 80 continuano ad essere evacuate e lasciate in balia della burocrazia
SCIACCA- Ancora “sfollate” le 19 famiglie del condominio di via Lido n. 80. Chissà quando ritorneranno nelle loro case. Si sa che sono state fatte evacuare l’11 novembre scorso a causa del nubifragio e del crollo dei muri di sostegno a valle del costone tra la via Lido e via Allende. Muri adagiatisi sulla parete nord-ovest dell’edificio, ma, sostanzialmente, senza creare problemi di staticità o strutturali all’immobile.
Le 19 famiglie vivono disagi immani. Talune sono ospitate da familiari, altre si sono trasferite in case di campagna, qualcuna ospite di una struttura. Ma tutte soffrono disagi. Come, del resto, vivono da evacuate e con tanti disagi altre tre famiglie della via Lido, un pò più distamnti dal numero civico 80 la cui palazzina ha subito ingenti danni a causa del nubifragio.
I soldi ci sono, finanziati dalla Protezione Civile regionale: 500 mila euro. Ma c’è anche la burocrazia e qualche errore da parte de Comune. I soldi servono per il consolidamento del costone. I tempi non sono quelli dell’emergenza.
Dopo il papocchio iniziale in cui il Comune è stato indicato dal Dipartimento regionale tecnico come soggetto beneficiario e attuatore, quando poi è stato lo stesso Ente a dichiarare l’impossibilità di procedere alla elaborazione del progetto, adesso lo stesso Dipartimento deve autorizzare il Genio Civile di Agrigento a fungere da soggetto attuatore.
E qui, dopo tre mesi inizia la conta della tempistica burocratica. Non appena verrà conferito l’incarico al genio Civile di Agrigento, bisognerà redigere il progetto, approvarlo, bandire ed espletare la gara, procedere alle verifiche necessarie sull’impresa che si aggiudicherà i lavori.
Insomma, se tutto procede speditamente passerà ancora un quadrimestre. Non si segue la via della somma urgenza. Quando potranno rientrare le 19 famiglie? La risposta è quando sarà realizzata la paratia per mettere in sicurezza il costone.
Le famiglie di via Lido 80 hanno affrontato già ingenti spese e l’intervento condominiale. Dopo la messa in sicurezza del costone, le famiglie provvederanno anche alla ricostruzione del muro abbattutosi sull’edificio.
Filippo Cardinale