Acqua pubblica, Titano: “Le decisioni dell’ATI hanno determinato l’insostenibilità finanziaria di AICA”
PROVINCIA DI AGRIGENTO- Continua la querelle tra TITANO (coordinamento delle associazioni per l’acqua pubblica) e AICA, la consoretile pubblica che gestisce il servizio idrico nella provincia agrigentina. L’AICA ha risposto alla dura critica del coordinamento Titano dei giorni scorsi, ma al Coordinamento rimarcano che i disappunti erano rivolti ai sindaci nella loro qualità di soci.
“Sono i sindaci i destinatari delle proteste delle scriventi associazioni, sono loro che devono prendersi la responsabilità delle decisioni inopportune prese in contrasto con la normativa e contro l’interesse dell’azienda pubblica e degli utenti”, replica Titano.
L’AICA “è in forte sofferenza finanziaria”, mentre gli utenti “subiscono gli inevitabili disservizi”. Sugli utenti ricadono le “conseguenze di una non corretta erogazione del servizio. Le accuse vanno mosse al management ed al Consiglio di amministrazione di AICA per essere poco autonomi rispetto al controllo politico dei sindaci”.
Per TITANO, inoltre, lo stesso Consiglio di amministrazione di AICA è “vittima, al pari dei cittadini, delle decisioni dell’ATI Ag 9 che hanno determinato alla radice l’insostenibilità finanziaria di AICA”.
Il coordinamento di TITANO rimarca come sia necessario “imprimere un cambio di passo e salvare AICA dal tracollo, cosa possibile solo qualora i sindaci ne creassero le condizioni”.
In merito all’affermazione di AICA sui conti della consortile secondo la quale “il conto economico di AICA non è conosciuto e lo si conoscerà soltanto all’atto di redigere il bilancio”, TITANO replica che “in tutte le aziende, piccole e grandi, senza un’opera di “controllo di gestione” che deve essere costante e puntuale si va semplicemente a sbattere”.
Infine , l’allarme: “Se entro luglio prossimo l’ATI non deciderà a’ sulla concessione ai Comuni autonomi, la consortile affonderà in favore del ritorno dei privati nella gestione del servizio essenziale”.