Obbligo vaccinale over 50 e multe: ecco come funziona

Da sei giorni è in vigore l’obbligo vaccinale per gli over 50. Insieme alla norma, entra in scena anche il meccanismo che prevede una sanzione da 100 euro per coloro che hanno scelto di non vaccinarsi o che non sono in regola con le dosi di vaccino. Rischia la multa chi non ha iniziato il ciclo vaccinale primario e chi a decorrere dall’1 febbraio 2022 non ha effettuato la dose booster entro sei mesi dalla seconda dose. La legge prevede che la multa arrivi direttamente a casa, con una cartella dell’Agenzia delle entrate, una tantum.

In base agli elenchi predisposti dal ministero della Salute, incrociando i dati dei residenti con quelli dell’anagrafe vaccinale, l’Agenzia delle entrate invierà le multe a chi non è in regola. I nominativi vengono rilevati dal sistema tessera sanitaria e incrociati con la banca dati dell’anagrafe vaccinale, che raccoglie i dati regionali. Identificati i cittadini over 50 non immunizzati, le multe saranno inviate al domicilio.

L’inosservanza dell’obbligo vaccinale non implica comunque conseguenze penali. Chi non paga la sanzione amministrativa da 100 euro rischia tutt’al più un pignoramento, ossia la riscossione esattoriale da parte di Agenzia delle entrate-riscossione. Quindi ci potrà essere il blocco del conto corrente nei limiti del valore della multa o del quinto dello stipendio o della pensione. La multa potrà però essere contestata: entro dieci giorni, il destinatario dell’ammenda potrà infatti inviare alla Asp competente un eventuale certificato di esenzione o motivare le ragioni della mancata vaccinazione. Una comunicazione analoga dovrà essere inviata all’Agenzia delle entrate.

Sarà poi compito dell’Asp valutare caso per caso se il soggetto è effettivamente da sanzionare. Se l’azienda sanitaria conferma la sanzione, l’Agenzia delle entrate dovrà comunicare l’addebito alla persona multata entro 180 giorni.