Lo spezzatino dello chef Turriciano: venduto l’ex Motel ora cuoce il piccolo albergo San Calogero
SCIACCA- Un decennio di liquidazione della Terme di Sciacca Spa per giungere ad uno spezzatino indigesto. Roba da chef che guarda solo ad una visione culinaria del complesso termale e non all’interesse di una struttura che attraversa un momento delicato nel quale si sta tentando di attrarre l’interesse di qualche investitore importante. Lo chef Turriciano, liquidatore della Terme di Sciacca Spa ultradecennale, prosegue da anni secondo un percorso completamente diverso da quello della Regione per l’affidamento futuro delle Terme.
Ma quello che accade, sotto il silenzio del Comune, della città, delle associazioni, dei sindacati, è emblematico anche in un corpo disarticolato: quello della Regione. Essa, da un lato “ricongiunge”, destina palate di soldi per una “sistematina” al degrado delle strutture, dall’altro gli sfugge di mano il fatto che il liquidatore prosegue sul menù dello spezzatino.
Vendere l’ex Motel Agip e il piccolo albergo San Calogero significa ridurre quella “capacità di creare posti letto” da offrire all’investitore per la gestione delle strutture termali su cui la stessa Regione punta.
La vendita spezzettata non è condivisa da molti e porta a frammentare il patrimonio. La domanda sorge spontanea: ma perché non si è “spezzettato” negli anni precedenti, quando era il tema attuale di quel periodo, e si è consentito di far scorrere del tempo che ha solo distrutto ancor di più il patrimonio termale?
In questa città tutto passa sulla testa dei cittadini, inconsci di ciò che accade. Magari al professor Rosario Faraci, che sta elaborando il Piano Industriale su incarico della Regione, spetterà di rivedere il Piano medesimo poiché l’ex Motel Agip non fa più parte del patrimonio della Terme di Sciacca Spa.
Filippo Cardinale