Zappia: “9 mila dei 50 mila non vaccinati agrigentini hanno ricevuto la prima dose”
PROVINCIA DI AGRIGENTO- Scrivere sui numeri connessi all’escalation epidemica delle ultime settimane sembra quasi pleonastico. E’ ben noto a tutti (forse) che la variante Omicorn si caratterizza per la forte capacità diffusiva. Nelle ultime settimane, specie con le festività natalizie foriere di assembramenti, incontri, cene, pranzi e anche balli, baci e abbracci, la curva dei contagi si è impennata con numeri che esprimono un negativo record e che mai si erano registrati dall’inizio della pandemia, passando per la prima, seconda e terza ondata. La quarta ondata, in corso, è uno tsunami che colpisce inesorabilmente.
Si discetta sull’opportunità di riportare le cifre quotidianamente. Ma essi danno l’idea di quello che succede e stimola a non dimenticare. Quanto meno a fare più attenzione di prima nell’adoperare misure anticontagio.
All’11 gennaio scorso, gli attuali contagiati nella nostra provincia sono 10.505. Una cifra impressionante e che rispecchia ciò che sta accadendo in tutta Italia. La comparazione con i trenta giorni precedenti la data dell’11 gennaio, dunque 11 dicembre, dà l’idea concreta di come il virus, nella sua attuale variante, abbia accelerato la sua capacità di farsi ospitare nei soggetti. Un mese fa erano 843 i contagiati. La cifra di 843, che già appariva corposa, si è moltiplicata per 12,46 volte.
Ovviamente, più contagi portano, inevitabilmente, più ricoveri. Specie per quei soggetti che si trovano senza scudo, cioè senza vaccinazione poiché hanno così scelto. Il vaccino anticovid è un eccellente scudo contro l’evolversi dell’infiammazione in patologie gravi che richiedono terapie più invasive e che, spesso, portano anche al decesso.
L’Asp di Agrigento (come tutte le altre) è stata costretta a creare alternativi rispetto alla capacità dei posti letto dell’ospedale Covid di Ribera, il Fratelli Parlapiano che ha esaurito i posti letto. Dunque, si sono attrezzati reparti anche all’ospedale di Agrigento, al San Giovanni di Dio.
La situazione relativa agli ospedalizzati per Covid è la seguente:
FRATELLI PARLAPIANO DI RIBERA:
medicina Covid 34 posti letto occupati su 42 disponibili, occupazione all’80,95%
rianimazione Covid: 8 posti letto occupati su 10 disponibili, occupazione all’80%
astanteria pronto soccorso Covid: 9 posti letto occupati su 10 disponibili, occupazione all’90%
SAN GIOVANNI DI DIO DI AGRIGENTO:
medicina Covid 23 posti letto occupati su 30 disponibili, occupazione al 76,67%
rianimazione Covid: 4 posti letto occupati
I numeri di contagio delle recenti settimane sono imponenti e Zappia, commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, nel video, ricorda che “vanno saputi leggere nella sostanza” e che “sono diversi da quelli dello scorso anno”. Sono diversi “perché hanno una incidenza sulle ospedalizzazioni dell’1% rispetto al 10% dello scorso anno”. E’ ovvio che le vaccinazioni hanno elevato uno scudo forte contro l’acuirsi o degenerazione della infiammazione.
Sul fronte delle vaccinazioni, Zappia dimostra soddisfazione. 9.000 dei 50.000 non vaccinati presenti nella nostra provincia si sono decisi a farsi inoculare il vaccino. Nella settimana 6-12 gennaio sono state inoculate 6.000 prime dosi. Sta andando bene anche la vaccinazione per i bambini.