Impianto biogas a Montallegro: adesso lo scontro è tra il Comune e la Regione

MONTALLEGRO – La partita sulla realizzazione dell’impianto di biogas in cui smaltire i rifiuti umidi che residuano dalla raccolta differenziata, del gruppo Catanzaro che gestisce anche la discarica di Siculiana e appartiene alla famiglia dell’ex presidente di Confidustria Giuseppe, dimessosi dopo il coinvolgimento nel caso Montante, si gioca tra governo regionale e il piccolo comune di Montallegro.

la giunta, riunitasi, non ha deciso. Musumeci e gli assessori, riuniti ieri a Palazzo d’Orleans, hanno preso tempo prima di decidere se dare il via al maxi progetto per un nuovo impianto di rifiuti o stopparlo per come ha fatto già il piccolo Comune in cui ricade l’investimento. Il governo regionale ha chiesto un parere all’ufficio Legislativo e legale.

Non v’è dubbio che il caso avrà riflessi quando si parlerà dei termovalorizzatori da realizzare in Sicilia.

La Catanzaro ha consegnato il progetto a ottobre 2017 per un valore di 37 milioni. Il progetto prevede di realizzare un impianto che dallo smaltimento dei rifiuti umidi produce metano. È un progetto che permetterebbe di smaltire 70 mila tonnellate all’anno dando sbocco a quella parte dei rifiuti che i Comuni non riescono a smaltire considerata la carenza di questi impianti.

Il progetto ha avuto tutte le autorizzazioni necessarie, tra cui la Via. Si sono espressi a favore gli assessorati ai Beni Culturali e all’Ambiente, l’Ar – pa, il Genio Civile, la Srr agrigentina e tutte le autorità coinvolte nella conferenza di servizi. Poi è arrivato il parere contrario del Comune di Montallegro. Per l’Ente l’impianto da realizzare ricade entro i 3 chilometri dal centro abitato e dunque non andrebbe realizzato per evitare rischi alla popolazione.

Come capita in questi casi, vi sono le proteste degli abitanti dei territori in cui si realizzano gli impianti di gestione dei rifiuti. Proteste che, certamente, emergeranno dalle popolazioni dei territori in cui ricadranno i progetti per i due termovalorizzatori che il governo intende realizzare per smaltire la parte indifferenziata dell’immondizia che non trova più spazio nelle discariche.

Il caso ricorda quello di Sciacca con la My Ethanol del gruppo Moncada Energy. All’inizio si levarono gli scudi e non solo dalla parte della popolazione. La vicenda finì con la realizzazione dell’impianto in contrada Scunchipani.

Filippo Cardinale