Situazione Covid in provincia nella conferenza stampa di fine anno del Prefetto Cocciufa
Questa mattina ad Agrigento conferenza stampa di fine anno del Prefetto Maria Rita Cocciufa. “È stato un anno complesso, difficile ma dalle esperienze straordinarie – ha detto il prefetto Cocciufa – perchè nella condivisione tra i diversi soggetti, nella collaborazione tra i sindaci, nel grande lavoro svolto dalle forze di polizia, anche in occasione delle recenti tragedie di Ravanusa e di Palma di Montechiaro dimostrano la grande forza di sinergia che c’è in questa Provincia”.
Un incontro per lo scambio di auguri che è servita soprattutto per parlare della situazione riguardante l’emergenza coronavirus e l’incremento dei contagi e dei ricoveri.
E’ emerso che sono 60 mila gli agrigentini che ancora non si sono sottoposti alla vaccinazione anticovid: “Ricordino queste persone – ha detto il Prefetto – che soprattutto questa nuova variante, che è 15 volte più contagiosa delle altre, consentirà al virus di diffondersi con una velocità incredibile. Con tutte queste persone ancora non vaccinate, c’è un pericolo costante per loro, ma anche per tutti gli altri. Chi è vaccinato – ha aggiunto – chi ha fatto già la terza dose, potrebbe anche prenderlo il virus, ma molto probabilmente non finirà, secondo dati e informazioni che mi vengono dati dall’Asp, in ospedale. Non voglio entrare in questioni di carattere personale e ideologico, ma 60 mila persone non vaccinate, per questa provincia, sono veramente tante. Sono il 15 per cento della popolazione della provincia di Agrigento. Dal canto nostro continuiamo a fare i controlli sistematici”.
Ha poi riferito che sui circa 8 mila agrigentini controllati, per mancanza di mascherina anti-Covid, sono state fatte 126 sanzioni. Per mancanza di green pass sono state fatte 59 sanzioni, controllati 1.578 esercizi commerciali e 71 le contravvenzioni elevate ai titolari. “Ci sono comportamenti complessivamente positivi – ha sottolineato il prefetto Cocciufa – e c’è da apprezzare sia il lavoro delle forze dell’ordine che la disponibilità dei cittadini a collaborare”.