Stato è impietoso: cartelle esattoriali da pagare fra 18o giorni ma con interessi e sanzioni accumulati in questi anni di crisi e pandemia

ROMA- Nuovo rinvio dei termini di pagamento per le cartelle esattoriali in corso di notifica a gennaio: c’è uno slittamento di 180 giorni. Ma nessun effetto sospensivo degli interessi che si accumulano e si sommano alle sanzioni già maturate in questi anni di crisi e pandemia.

Il risultato è che, come ha denunciato Confedercontribuenti, “senza una rottamazione quater le imprese non saranno in condizione di pagare tutte le cartelle grave dalle somme aggiuntive che già adesso hanno fatto raddoppiare gli importi”

Cosa prevede l’emendamento. È prolungato a 180 giorni il termine per il pagamento delle cartelle notificate nel primo trimestre del 2022: lo prevede un emendamento alla manovra approvato dalla commissione Bilancio del Senato. Come si legge nella relazione tecnica, l’intervento non determina oneri per la finanza pubblica perché “a pari del termine ordinariamente previsto di 60 giorni dalla notifica, il nuovo termine di 180 giorni ricade comunque nell’anno 2022”.

“Stiamo depositando l’emendamento per la proroga dei termini del pagamento delle cartelle notificate dal primo gennaio al 31 marzo 2022 per 180 giorni, in luogo dei 90 giorni ordinari”: lo ha annunciato il sottosegretario al Mef, Federico Freni, in una pausa dei lavori della commissione Bilancio del Senato, impegnata nelle votazioni sugli emendamenti alla manovra. Con questa misura, le cartelle in arrivo a gennaio, che scadono a marzo, potranno essere pagate a settembre.