Il simbolo di chi non gestisce neanche l’ordinaria amministrazione

SCIACCA- “Tranquilli, faremo i lavori con i proventi dell’imposta di soggiorno, non è necessario attivare al momento nessuna raccolta fondi”. parole, soltanto parole, sempre parole. “E furono queste le parole di uno degli Amministratori locali ad un componente del comitato spontaneo che si è istituito, mesi fa, al fine di ridare lustro alla colonna votiva che insiste sul viale delle Terme a Sciacca”, chiosa Salvatore Monte.

Il paradosso è che furono eseguiti, gratuitamente da una ditta locale, i lavori di messa in sicurezza. In città nacque la speranza, la speranza che qualcosa si concretizzasse. Al di là del generoso intervento dei due imprenditori fratelli saccensi, il passaggio dalla mano privata a quella pubblica fece emergere la dura realtà: l’incapacità di chi amministra.

“La colonna votiva  è rimasta abbandonata, posta lì come una vera e propria incompiuta. Per settimane e settimane si è sperato nel miracolo”, continua Salvatore Monte.

Dapprima si attendevano gli incassi dell’imposta di soggiorno di ottobre, poi occorreva trovare le modalità di progettazione e conferimento di un incarico. Ad un certo punto uno degli amministratori dichiarò che i fondi erano stati trovati e che in occasione dei lavori al ponticello “Bagni” anche la colonna votiva sarebbe stata oggetto di intervento.

“Sono passati mesi e la colonna votiva è rimasta abbandonata, dimenticata, un simbolo triste che dovrebbe, al contrario, essere segno di un permanente legame con la Francia. Oggi la colonna votiva attende di tornare al suo splendore e di essere valorizzata per come merita così come, è giusto fare un piccolo inciso, anche il ponete “Bagni” attende la sua manutenzione straordinaria a seguito di quel drammatico incidente della scorsa estate”, conclude Monte.