Funerali di Ravanusa, l’omelia dell’arcivescovo: “Una tragedia forse evitabile con più responsabilità”
RAVANUSA- Dolore e emozione oggi ai funerali delle nove vittime dell’esplosione, più Samuele, in grembo della madre Selene e pronto a nascere. Funerali che si sono svolti in piazza Primo Maggio. I parenti si sono lasciati andare ad un pianto straziante che ha raggelato il sangue dei presenti. Monsignore Alessandro Damiano ha avuto parole dure, ma anche di speranza.
In prima linea tutti i parenti delle vittime, intorno normali cittadini, sindaci di larga parte della provincia e autorità.
L’omelia dell’arcivescovo di Alessandro Damiano. “Si è fatto buio nella vita delle vittime – dice l’arcivescovo elencandoli tutti -, si è fatto buio nella vita di Selene e di Samuele, che avrebbe dato alla luce in questi giorni e che, anche se non ha fatto in tempo a nascere era a pieno titolo uno di noi. Si è fatto buio nella vita delle famiglie che fino all’ultimo hanno sperato. Si è fatto buio nella comunità di Ravanusa che nell’esplosione ha perso i suoi figli e una porzione della propria città, ma ha perso anche la possibilità di sentirsi al sicuro, con un un sottosuolo che si è rivelato pericoloso. Si è fatto buio nella comunità di Campobello di Licata. Si è fatto buio nella nostra terra e nella nostra Chiesa di Agrigento, che nella carità cristiana si sono ritrovate come una grande famiglia unita dalla stessa angoscia. Si è fatto buio nell’intero paese che ha seguito le fasi di una tragedia che una maggiore responsabilità e un controllo più attento avrebbero forse potuto evitare. Come le donne davanti al sepolcro vuoto per la risurrezione di Cristo, ci chiediamo he senso abbia, e se l’abbia. Non ho una risposta a questa domanda, ma devo e voglio cercarla nella fede e nella parola di Cristo”. Particolarmente delicato un passaggio dell’omelia dedicato a Samuele, definita “una creatura che nel buio del ventre materno ha visto la luce della resurrezione per vedere quella terrena”.