Agrigento, 22 anni di processo: ingegnere ottiene risarcimento dallo Stato
AGRIGENTO- Il Comune riteneva non dovuto il pagamento di 22 milioni di lire per la gestione di un grande appalto, ma ha avuto torto. Avevano chiesto ad un funzionario la restituzione di 22 milioni di lire che, si ritenne, erano stati percepiti come compensi aggiuntivi non dovuti. A distanza di 20 anni si accerta che il Comune di Agrigento aveva torto e dover indennizzare il dirigente con oltre 11mila euro per l’eccessiva durata del processo sarà lo Stato.
La vicenda rissale al lontano 1999, quando un ingegnere in servizio al Municipio, funzionario dell’Ufficio tecnico, ricoprì il ruolo di ingegnere capo dei lavori di completamento e separazione della rete fognaria del Comune di Agrigento. Un incarico che prevedeva ovviamente un indennizzo economico che però Palazzo dei Giganti ha ritenuto non dovuto.
Solo nell’ottobre del 2020 il Tribunale di Agrigento, dopo ben ventidue anni di giudizio, ha accolto il ricorso proposto dal funzionario (difeso dagli avvocati Rubino e La Loggia) riconoscendo allo stesso il diritto a trattenere il compenso aggiuntivo corrispostogli dall’amministrazione comunale. Ottenuto questo, l’ingegnere, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Carmelinda Gattuso, si è rivolto alla Corte d’Appello di Palermo per ottenere l’indennizzo riconosciuto ai sensi della cosiddetta “Legge Pinto”, per l’eccessiva ed irragionevole durata del giudizio che lo aveva visto coinvolto e definito, nel caso di specie, dopo ben ventidue anni.