Ex Province, la Consulta ribalta tutto: «Vertici siano eletti dai cittadini»
L’attuale disciplina sui sindaci delle Città metropolitane è in contrasto con il principio di uguaglianza del voto e pregiudica la responsabilità politica del vertice dell’ente nei confronti degli elettori. Spetta però al Legislatore, e non alla Corte costituzionale, introdurre norme che assicurino ai cittadini la possibilità di eleggere, in via diretta o indiretta, i sindaci delle Città metropolitane.
È quanto si legge nella sentenza con cui la Corte costituzionale si è pronunciata sulla riforma degli enti di area vasta varata nel 2014 con la legge Delrio, e sulle corrispondenti norme della Regione Siciliana, secondo cui il sindaco delle Città metropolitane non è una carica elettiva poiché si identifica automaticamente con il sindaco del Comune capoluogo, a differenza del presidente della Provincia, eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali del territorio.
«Tale sentenza – ha detto Roberto Di Mauro, vicepresidente dall’Assemblea Regionale Siciliana – sancisce di fatto l’inapplicabilità della legge Delrio varata nel 2014. Occorre – continua Di Mauro – un riassetto normativo, pertanto auspico che quanto prima l’Ars recepisca questa sentenza e si riunisca al più presto per approvare una norma che ristabilisca l’elezione diretta dei presidenti delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi dando così la possibilità ai cittadini di poter scegliere i loro rappresentanti territoriali».
Nello specifico, infatti, si evidenzia nella sentenza che «spetta proprio al Legislatore introdurre norme che assicurino ai cittadini la possibilità di eleggere in via diretta o indiretta i sindaci delle Città Metropolitane».