Sospensione del sindaco di Catania, per la Corte costituzionale si applica la legge Severino
CATANIA. La Corte costituzionale ha dichiarato «non fondate le questioni di legittimità» che erano state sollevate, il 5 dicembre del 2020, dal Tribunale civile di Catania sull’applicazione della Severino. Il Tribunale civile, in pratica, aveva “sospeso” la sospensione dalla carica di sindaco, iniziata il 24 luglio del 2020, e reintegrato Pogliese nelle funzioni circa 4 mesi dopo.
E così arriva la sospensione per il sindaco di Salvo Pogliese. La legge Severino resta valida e con essa la sospensione per 18 mesi del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, condannato in primo grado dal Tribunale di Palermo.
Adesso, la Prefettura, ricevuta la notifica dalla Corte costituzionale, trasmetterà gli atti al Tribunale che dovrà rendere esecutivo il pronunciamento, secondo una procedura che non ha precedenti in Italia.
«Anche stavolta per la sua concreta applicazione mi rimetto rispettosamente al giudizio della magistratura ordinaria, visto che fu proprio il Tribunale etneo, esattamente un anno addietro, a reintegrarmi nelle mie funzioni dopo la temporanea sospensione. Continuerò nel frattempo a lavorare svolgendo il ruolo di sindaco per Catania e nell’interesse dei suoi cittadini, incarico che con largo consenso sono stato chiamato a ricoprire», ha dichiarato Pogliese, che tende a puntualizzare il giudizio politico negativo e condiviso sulla contestata legge.
Pogliese è stato condannato in primo grado a 4 anni e 3 mesi di reclusione per peculato continuato, le così dette «spese pazze all’Ars», quando era capogruppo del Popolo delle libertà. Il sindaco, che cederà la guida dell’amministrazione al suo vice, come avvenuto in precedenza, dovrebbe scontare, quindi, circa altri 14 mesi di sospensione, che scadrebbero poco prima del completamento della consiliatura a maggio-giugno del 2023.