Concluse le iniziative sul contrasto al racket e all’usura

Si sono conclude ad Agrigento le due giornate di riflessione sulle tematiche del contrasto all’usura e al racket delle estorsioni promosse grazie alla forte sinergia tra la Prefettura di Agrigento, la Legione Carabinieri Sicilia ed il Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Agrigento.

Nella mattinata odierna, l’evento si è spostato a Canicattì, dove dopo la visita al cimitero comunale per rendere omaggio alle tombe dei magistrati Rosario Livatino ed Antonino Saetta, è stata fatta visita alla “Casa della Memoria”, residenza del giudice Livatino, proclamato Beato; nell’occasione è stato sottoscritto un Protocollo di collaborazione tra l’Associazione antiracket SOS IMPRESA, il centro studi TEMI e l’Associazione “Casa Giudice Livatino” per favorire l’organizzazione di eventi ed attività culturali ed educative volte a promuovere la cultura della legalità e della solidarietà. Successivamente presso il Teatro Sociale Comunale, si è svolto, alla presenza delle Autorità, un incontro – dibattito promosso dall’Associazione SOS IMPRESA con gli studenti e gli imprenditori. Nell’occasione, il Sindaco di Canicattì ha comunicato l’intenzione del Comune di costituirsi parte civile nei processi a carico di imputati di reati di estorsione ed ha annunciato che intende rendere disponibile un locale in uso al Comune quale centro di ascolto e punto di incontro per le vittime di usura ed estorsione, nonché la prossima adozione di una delibera di esenzione del pagamento dei tributi comunali per gli imprenditori che decidono di denunciare.

Particolarmente toccante è stata la testimonianza dell’imprenditore Michelangelo Mammana che ha raccontato la sua dolorosa esperienza di acquiescenza al racket e la sensazione di libertà a seguito della decisione di denunciare.

In collegamento dal Ministero dell’Interno, la Dott.ssa Valentina D’Urso ha riferito in merito alle opportunità e alle disponibilità finanziarie offerte dal PON Legalità alle associazioni antiracket.

Nel suo intervento conclusivo ed in risposta alle domande degli studenti, il Prefetto Cagliostro ha ribadito, tra l’altro, i tre cardini sui quali si fonda l’attività di contrasto alle mafie e ai reati estorsivi e di usura: prevenzione, repressione e solidarietà, nella quale sono fortemente coinvolti i rappresentanti dello Stato, le Associazioni antiracket e la società civile.