Tragedia carnevale 2020, in aula il filmato dei momenti della morte del bimbo
SCIACCA. Udienza difficile, ieri, al Tribunale di Sciacca. Continua il dibattimento del processo per la morte del piccolo Salvatore Sclafani, di 4 anni, deceduto nel corso della sfilata dei carri del carnevale del febbraio 2020, in via Incisa. E’ stato proiettato il filmato nel quale si vedono gli attimi della tragedia e il piccolo cadere dal carro, al suo interno.
Il giudice è Dino Toscano, mentre la pubblica accusa è rappresentata dai magistrati Roberta Griffo e Michele Marrone. A spiegare la dinamica l’ex dirigente del Commissariato di Polizia di Sciacca, Luca Pipitone.
La tragedia si consumò in pochi attimi. Il piccolo Salvatore Sclafani si trovava sul pianale di un carro quando precipitò. Alla domanda dei pm di cosa fosse fatto il medesimo pianale, l’ex dirigente ha risposto “di polistirolo”. E poi in un altro passaggio: “Se ci fossero state tavole anziché polistirolo non sarebbe successo niente”.
L’ex dirigente del Commissariato di Polizia ha anche ricordato che sui carri non si può salire. L’unico su cui possono esserci persone è quello di Peppe Nappa, il carro simbolo del carnevale, sul quale nel corso delle sfilate vengono distribuite salsicce e vino. Dopo la tragedia, sono stati effettuati accertamenti da parte di un tecnico e gli investigatori hanno acquisito la documentazione.
Nell’udienza, che si è sviluppata anche nel pomeriggio, si sono dibattuti altri punti avanzati dalle difese e poste domande all’ex dirigente del Commissariato di Polizia di Sciacca. Domande alle quali il dottore Pipitone ha osservato che vi erano altre figure addette alla sicurezza ed al controllo dei carri.
Il carro era in movimento durante la sfilata e lo si è visto dal video mostrato in aula più volte. Altro argomento evidenziato attraverso lo scambio di domande e risposte tra difese e teste, riguarda la costruzione dei carri. Non vi sarebbero capitolati o prescrizioni imposte al costruttore. Non v’è dubbio che questi particolari saranno affrontate anche nelle prossime testimonianze.
L’edizione 2020 del carnevale ha anche una peculiarità rispetto al passato. In questa edizione vi era l’ente organizzatore che aveva il ruolo di supervisor, ossia provvedeva e sovrintendeva all’organizzazione e alla sicurezza della sfilata .
E poi a domanda dei difensori del costruttore del carro che l’ok alla sfilata è stato dato quando erano stati acquisiti tutti i documenti idonei per la sicurezza della sfilata e soprattutto il collaudo dei carri stessi, questione questa fondamentale ai fini della sicurezza della sfilata.
L’udienza è stata rinviata al 7 febbraio per sentire il poliziotto Pomara di Giorgi della scientifica e due carristi dell’elenco dei testi del pubblico ministero.
Imputati nel processo sono il padre del piccolo, Francesco Sclafani (a lui è contestata l’imprudenza di avere posto il piccolo su un ripiano del
carro dal quale poi è caduto); il presidente dell’associazione culturale che ha allestito il carro allegorico, Giuseppe Sclafani; Giuseppe Corona, presidente della Futuris, società che ha organizzato la manifestazione.
Francesco Sclafani è difeso dall’avvocato Aldo Rossi sia come imputato che come parte civile; Giuseppe Sclafani dall’avvocato Filippo Marciante. Giuseppe Corona dagli avvocati Filippo Alessi e Stefano Genco. L’avvocato Mauro Tirnetta rappresenta le parti civili formate dalla la madre e dal fratello del piccolo Salvatore Sclafani.
Filippo Cardinale