Stato e Regione intervengono sul tema “Infrastrutture: quale futuro per la provincia di Agrigento e per la Sicilia centromeridionale?” (fotogallery)

AGRIGENTO.  Stato e Regione intervengono sul tema “Infrastrutture: quale futuro per la provincia di Agrigento e per la Sicilia centromeridionale?” affrontato durante il convegno, patrocinato dall’Arcidiocesi, dal Comune, dal Libero Consorzio e dalla Regione, che questa mattina, al teatro Pirandello, ha coinvolto istituzioni, enti, associazioni e tanti comuni cittadini.

“L’esempio dei soldi perduti del PNRR per i progetti bocciati in agricoltura indica problemi molto seri – afferma Giancarlo Cancelleri, sottosegretario di Stato Ministero Infrastrutture e Mobilità – e c’è la lamentela, in alcuni territori, per la mancanza di fondi nel PNRR vera solo in parte perché ci sono tantissimi interventi in svolgimento in Sicilia, regione che porta a casa quasi 16 miliardi di euro per infrastrutture e dobbiamo essere buone stazioni appaltanti per rendere fruibili questi progetti entro il 2026. Ma non viviamo solo di PNRR. Noi, con il Ministero delle Infrastrutture, abbiamo portato avanti il progetto della tangenziale ad Agrigento, il progetto di fattibilità tecnica economica, il primo lotto Castelvetrano Sciacca, finanziato il progetto di fattibilità tecnico economica e lo stiamo cominciando a redigere. Si stanno facendo interventi importanti per quanto riguarda la chiusura dell’anello ferroviario. Ma allora la domanda è una: noi non abbiamo partecipato al PNRR, perché? La risposta è: non ci sono stati mai progetti. Negli ultimi 20 anni, la classe politica chiedeva a gran voce interventi infrastrutturali nell’Agrigentino, perché conseguentemente non si sono cominciati a redigere i progetti? Noi arriviamo oggi con pagine bianche che non hanno nulla di scritto. Per questo chiedo alla Rete delle Professioni Tecniche di dare essere più presenti affinché ci sia una qualità professionale e tecnica che consenta di superare questi gap. Sono cosciente che non possiamo recuperare il tempo perso ma possiamo cominciare un percorso innovativo che ci porti ad avere progetti finanziabili”.

“Abbiamo chiesto e ottenuto, per la riclassificazione della tratta ferroviaria Agrigento-Palermo, ben 100 milioni di euro arrivati con PNRR e per la quale avevamo messo i soldi per la progettazione, oggi in dirittura d’arrivo – dichiara Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità – Abbiamo destinato fondi per il porto di Licata e dato il parere favorevole affinché si inserisse nell’autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale. Quello che la Regione doveva fare, lo ha fatto. Poi ci sono le competenze dello Stato che deve intervenire su Agrigento. Noi siamo pronti a collaborare con le nostre competenze anche se dobbiamo stabilire quali sono le competenze regionali e quali quelle nazionali”.

“Abbiamo un fitto programma di opere pubbliche anche per la provincia di Agrigento – spiega Salvatore Lizzio, dirigente generale del dipartimento regionale Tecnico – complessivo e organico che prevede la manutenzione, la realizzazione della rete delle strade provinciali, di molte infrastrutture e opere d’arte lungo le strade ma anche la manutenzione di opere già esistenti. Certo, non basta. Tuttavia è una tessera che si inserisce nel più ampio puzzle delle infrastrutture”.

Soddisfatti dell’esito del convegno i presidenti degli Ordini professionali che costituiscono la Rete delle Professioni Tecniche di Agrigento.  “Abbiamo chiesto ciò che nel resto di Italia è scontato: il cittadino residente in Sicilia, in particolare nella provincia di Agrigento, non è un cittadino italiano di serie B – afferma Rino La Mendola, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Agrigento – Preso atto del fallimento del PNRR abbiamo puntato sull’operatività del governo Musumeci e sull’impegno del viceministro Cancelleri affinché possano essere realizzate quelle infrastrutture necessarie allo sviluppo e al rilancio del nostro territorio”.

“È stata una giornata importante di interlocuzione con Stato e Regione – afferma Maria Giovanna Mangione, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Agrigento – ai quali abbiamo chiesto ciò che negli altri paesi già esiste: adeguate infrastrutture che consentono sviluppo del territorio soprattutto per quanto riguarda il settore agroalimentare, la selvicoltura, fruizione turistica perché non possiamo vivere il nostro territorio restando un’isola nell’Isola”.

“Ribadiamo – sottolinea Salvatore Talmi, consigliere delegato per la provincia di Agrigento dell’Ordine dei Geologi di Sicilia – la necessità di rafforzare le risorse contro le conseguenze delle variazioni climatiche che oggi rappresentano un grave problema, come accaduto con l’uragano Apollo che ha colpito Catania e Siracusa, e di potenziare la presenza dei geologi nelle amministrazioni comunali perché, su 390 comuni siciliani, si contano sulle dita di una mano quelli che hanno in pianta organica i geologi, vere sentinelle sul territorio. Perché è importante programmare e progettare così come vigilare”.

“Oggi – ribadisce Silvio Santangelo, presidente dell’Ordine dei Geometri e dei Geometri Laureati – abbiamo chiesto alle forze politiche ad attingere a fondi utili a realizzare le infrastrutture che sul nostro territorio mancano, linee ferrate, porti, autostrade, …, penalizzando il nostro territorio che ha siti archeologici importanti, fasce costiere, settore agroalimentare, … e non si può permettere di essere lasciato senza fondi e senza infrastrutture”.

“La Rete delle Professioni Tecniche ha chiamato e la provincia ha risposto con entusiasmo – afferma Achille Furioso, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Agrigento – c’è molta attesa che lo Stato, rappresentato dal sottosegretario Cancelleri, e la Regione rappresentata dall’assessore Falcone, possano prendere impegni concreti per aiutare questo territorio a superare il gravissimo gap infrastrutturale in cui versa da tantissimi anni. È per questo che gli ingegneri pongono un tema importantissimo: l’incapacità delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali a produrre progettazione adeguata in grado di intercettare fondi indispensabili per lo sviluppo di un territorio che, nel caso di Agrigento, vocato in primis al turismo e possa essere d’attrazione in tutto il mondo se avessimo le adeguate infrastrutture”.

“Abbiamo espressamente chiesto alla politica regionale e nazionale di intervenire individuando nuove risorse per la provincia di Agrigento tagliata fuori dal PNRR – dice Francesco Ciaccio, presidente dell’Ordine dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati – Ciò anche in considerazione che la mancanza di infrastrutture attanaglia anche il settore dell’agricoltura perché oltre alla viabilità veloce, manca anche quella rurale”.