Accordo politico Fi e Sicilia Futura-Iv. Cusumano gongola, Catanzaro aspetta Valenti, Termine sorride al Pd

SCIACCA. L’allineamento astro-politico brilla sul cielo di Sciacca in vista delle prossime elezioni di primavera per il nuovo sindaco e Consiglio comunale. Da Palermo a Sciacca, la scia dell’universo politico lascia la traccia e muove le acque stantie di una politica costretta all’immobilismo dalla emergenza sanitaria (e non solo).

La politica ha ripreso il suo moto, e porta con sé le incertezze delle alleanze, della fortissima astensione degli elettori sempre più stanchi e lontani dalla galassia politica. Distanza che assume valori siderali.

Mentre a Palermo Gianfranco Micciché, presidente dell’Assemblea regionale siciliana e patron di Forza Italia, stringe l’intesa politica con  Sicilia Futura-Italia Viva, a Sciacca l’accordo fa gongolare Nuccio Cusumano che rientra, in tal modo, nell’alone che più gli appartiene, quello moderato-centrista e non quello che lo spinto ai margini, fino a lasciarlo fuori dal ring, del Pd o falso centrosinistra saccense.

Anzi, oggi il centrosinistra saccense è solo un retaggio del passato considerato che le forze moderate e centriste sono lontane dal Pd che si sta amalgamando con le varie anime della sinistra.

Un “accordo politico serio e stretto” quello raggiunto tra Forza Italia e Sicilia Futura-Italia viva che presenteranno liste comuni alle amministrative di Palermo e alle regionali del prossimo anno, e di conseguenza anche a Sciacca per le amministrative. Lo ha ribadito Gianfranco Miccichè in conferenza stampa, a Palazzo dei Normanni, per formalizzare l’intesa tra i due partiti, e di cui aveva discusso nei giorni scorsi in una cena a Firenze con il leader di Iv, Matteo Renzi. “Quest’accordo avviene in Sicilia e  non è stata una operazione facilissima, Sicilia Futura-Iv ha persone forti nei territori e abbiamo operato per evitare eventuali conflitti che non ci sono”.

Il dibattito cittadino muove i primi passi, anche se arranca ancora. Nelle parti della sinistra, il deputato Michele Catanzaro attende ancora, come Romeo ai piedi del balcone sul quale è affacciata Giulietta, che il sindaco Francesca Valenti dica il suo ufficiale no alla ricandidatura. E se Catanzaro è spinto dalla premura, la calma regna nel sindaco. La quale Valenti non smentisce sé stessa e la sua indole democristiana, quella del rimandare a domani (dopodomani, la settimana prossima, il mese prossimo) la decisone che può assumere oggi. Del resto, la Valenti in questi anni di sindacatura ha dimostrato, con assiduità, che non si fa tirare la giacca da nessuno e che le redini del gioco sono nelle sue mani. A Bolzano direbbero nè acqua ca la vagna né vento ca l’asciuca.

E mentre davanti a Catanzaro c’è il giallo del semaforo che lo tiene immobile, il mizzichino Fabio Termine scalpita per portare il suo sogno sulla poltrona della realtà: diventare sindaco di Sciacca. il mizzichino è seguace del machiavellismo e con un colpo di spugna cancella “il fallimento del progetto Valenti & C.” e guarda con lo sguardo dei due veronesi innamorati al Pd.

Catanzaro ha premura anche perché è l’ambasciatore del matrimonio Pd-Mizzica e intende avere come testimone dello sposalizio ciò che rimane del M5S saccense. Del resto, il M5S ha già perdonato le “malefatte” del Pd, quelle sbandierate nei comizi grillini, da Grillo, Di Battista e Di Maio. Il potere, quando si gusta, piace immensamente.

Il piano B di termine, cui fa cenno il collega Massimo D’Antoni, prevede uno sguardo di Fabio Termine “all’interno del mondo delle professioni e di quella classe dirigente moderata che a Sciacca si lamenta ma preferisce non sbracciarsi, al fine di irrobustire  il proprio progetto”.

L’area grillina è avvolta da fitta nebbia. Il senatore Rino Marinello e l’ex consigliere comunale Alessandro Curreri saranno in grado di diradarla? Non è un compito facile anche perché al senatore manca il carisma politico necessario. I risultati di Favara e Porto Empedocle, nonostante la presenza dell’ex presidente del Consilio dei Ministri Giuseppe Conti dimostrano come la neve si scioglie con i raggi del sole.

Una neve che si scioglie e che deve far riflettere anche Fabio Termine sui tempi che non sono quelli di cinque anni fa. Anche nel mondo giovanile, dove vi è una emigrazione massiccia per motivi di studio e per trovare lavoro oltre lo stretto.

Per quanto riguarda il centrodestra, il suo sistema solare è investito da una forte tempesta magnetica. In esso la tendenza prevalente è la divisione, il tentare ostinatamente a dimostrare chi è più forte. Nel centrodestra più che a pensare alla corsa alla candidatura dovrebbero frequentare un serio corso per imparare la lezione delle elezioni recenti, sia a livello nazionale che siciliano. Errare è umano, ma perseverare…

La voglia di farsi male sembra maggiore della ragione.

Filippo Cardinale