Acqua, zone 4, 5 e 6A lasciate a secco da 2 settimane. Dal Comune e Ati nessuna diffida all’Aica
SCIACCA. Cittadini esasperati, abbandonati e privi del sostegno da parte del Comune di Sciacca, dell’Ati. Nessuna diffida, nessun comunicato con cui si intima l’Aica a riparare il guasto che da due settimane lascia a secco i residenti della zone 4, 5 e 6A.
Due pesi e due misure. Quasi a “proteggere” il nuovo gestore che essendo totalmente pubblico merita clemenza da parte dell’Amministrazione comunale e dell’Ati. Paradossalmente, i massini vertici dell’Amministrazione comunale e dell’Ati coincidono con la stessa persona: il sindaco di Sciacca.
Le tabelle pubblicate indicano i turni di erogazione nelle suddette zone: niente erogazione. La stessa cosa è avvenuta nella settimana precedente. I cittadini, esasperati, continuano a segnalarci la grave situazione di approvvigionamento idrico che si verifica in alcune zone della città.
“Non riusciamo ad avere interlocuzioni adeguate con Aica e con il Comune di Sciacca, aiutateci voi”: questo l’accorato appello di chi abita nell’area ad est del centro abitato di Sciacca nelle zone denominate 4, 5 e 6A di Sciacca, che secondo i turni di erogazione continueranno a non ricevere acqua.
Si tratta di Fontana Calda, Isabella alta, le vie Ghezzi, Marco Polo, Teora e delle Sequoie delle contrade Sovareto/Sant’Antonio. Non è chiaro, invece, quanto comunicato riguardo le contrade Piana Schunchipani e Raganella. Per queste zone si legge turno “rinviato”, ma non è dato sapere a quando. Situazione da tempo critica anche a San Calogero, dove ci dicono che da 15 giorni non hanno erogazione.
Ci sarebbero (notizia informali che siamo riusciti ad avere ma senza nessuna comunicazione ufficiale da parte di Aica e Comune di Sciacca) dei guasti alla rete idrica che hanno determinato il mancato approvvigionamento. E per mancanza di ditte disponibili non ci sarebbe, così sembra, nessun intervento di riparazione in corso.
La situazione rischia di diventare drammatica e continuano, oltre agli appelli ed alle richieste di aiuto, le considerazioni di molti utenti che ora pensano che era meglio prima che oggi con il nuovo gestore.
Noi del Corrieredisciacca siamo a fianco dei residenti ai quali è stato sospeso un diritto vitale: ricevere l’acqua. Non ci sono scuse che tengano, l’articolo 20 (ulteriori obblighi del gestore) lettera “h” è chiarissimo.
Come poco chiaro è l’assenza di diffida all’Aica da parte del Comune di Sciacca e dell’Ati. Si profila una interruzione del servizio pubblico che sta creando danni e disagi ai cittadini. Il silenzio del Comune e dell’Ati ci lasciano pensare male, si fa peccato ma spesso si azzecca.
Filippo Cardinale