Fallimento Girgenti Acque-Hydortecne: 613 creditori prima udienza il 10 novembre
SCIACCA. Ieri il quotidiano LA SICILIA ha aggiornato la vicenda delle procedure fallimentari delle società Girgenti Acque e Hydortecne con le dichiarazioni di uno dei componenti del gruppo di curatori fallimentari. Nell’articolo anche notizie non certo positive per i migliaia di utenti agrigentini che nei giorni scorsi si sono visti recapitare nelle ultime bollette della gestione commissariale, importi a credito.
E’ fissata per il prossimo 10 novembre, al tribunale fallimentare di Palermo, l’udienza dei creditori delle società Girgenti Acque e Hydortecne per l’esame dello stato passivo. Il giudice delegato in quella sede deve decidere su ciascuna domanda, nei limiti delle conclusioni formulate ed avuto riguardo alle eccezioni del curatore, a quelle rilevabili d’ufficio ed a quelle formulate dagli altri interessati. Si tratta del primo passaggio tecnico dopo la dichiarazione dello stato di fallimento avvenuta lo scorso mese di giugno per le società che erano state colpite entrambe da interdittiva antimafia nel 2018.
I tre curatori fallimentari nominati dal tribunale hanno fin qui lavorato e lavoreranno ancora per predisporre il piano di liquidazione, la formazione del progetto di stato passivo, le comunicazioni ai creditori ed ai titolari di diritti sui beni del fallito. Una prima udienza, poi differita, era stata programmata lo scorso 8 settembre. Sono state calendarizzate anche le udienze di verifica, programmate per il 22 dicembre 2021 e il 9 febbraio 2022. Previste anche le tre date per la prosecuzione della verifica delle domande tempestive, il 23 marzo, il 4 maggio e il 22 giugno.
“Ad oggi – ci riferisce uno dei tre curatori fallimentari Vittorio Viviani (gli altri due sono Giovanni Battista Coa e Filippo Lo Franco) – i creditori che hanno presentato domanda con cui si chiede di ammettere il proprio credito al passivo, sono 415 per Girgenti Acque e 198 per Hydortecne. Dal 10 novembre cominceremo l’esame dello stato passivo attraverso un programma di 50 creditori alla volta”. Il debito complessivo non è al momento esattamente quantificabile: “Lo sapremo con esattezza dopo le verifiche – aggiunge Viviani – le indicazioni secondo i bilanci com’è ormai noto superano comunque i 100 milioni di euro”.
Il legale che fa parte del gruppo dei tre curatori fallimentari ci conferma ciò che ieri abbiamo scritto in un precedente articolo in relazione agli utenti del servizio idrico che hanno ricevuto bollette a credito nell’ultimo conteggio della gestione commissariale prima dell’insediamento dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini. I tantissimi piccoli creditori (con la restituzioni del deposito cauzionale tante famiglie si sono visti recapitare una bolletta con importo a credito che in gran parte è di poche decine di euro) finiranno nel corposo elenco dei creditori. Per richiedere i rimborsi dovranno presentare anche loro domanda di ammissione al passivo. Purtroppo molti dovranno dire addio a quanto loro dovuto: le domande di ammissione al passivo in una procedura di fallimento si deve fare con ricorso da depositare presso la cancelleria del Tribunale competente almeno 30 giorni prima dell’udienza fissata per l’esame dello stato passivo. Ciò vuol dire che si deve fare entro l’11 ottobre, cioè domani, tempi dunque impossibili da rispettare.
Le bollette sono arrivate pochi giorni fa e chissà chi avrà la voglia di impegnarsi in questa corsa contro il tempo. E non finisce qui: “Anche gli utenti che faranno domanda saranno sottoposti a verifica – ci dice ancora l’avvocato Viviani – dobbiamo accertare se non ci sono morosi”.
Giuseppe Recca