Zappia: “La curva epidemica in picchiata, anche i ricoveri. Obiettivo primario è incrementare le vaccinazioni nei 3 Comuni critici”

PROVINCIA DI AGRIGENTO. Il secondo videomessaggio settimanale del commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, apre spiragli a raggi di ottimismo dopo la tempesta dei numeri epidemici che ha caratterizzato l’estate appena scorsa. A tutti è noto la criticità della curva epidemica con numeri che hanno toccato quota 2.000 contagiati nel bimestre luglio-agosto.

Una curva epidemica che non era così corposa neanche nelle ondate precedenti. La curva, attualmente si è ridotta registrando, attualmente, 290 contagiati nella nostra provincia. Altro dato ottimista è quello relativo alle ospedalizzazioni.

Al San Giovanni di Dio di Agrigento sono ricoverati 6 soggetti in medicina Covid. Ciò consente di intensificare l’erogazione dei servizi sanitari per paziento non Covid. Ma consente anche di chiudere le convenzioni con le cliniche private utilizzate con la caratterizzazione Covid del San Giovanni di Dio.

Anche al Fratelli Parlapiano di Ribera la situazione volge al meglio.  Ci sono 9 soggetti in medicina Covid e 1 solo in terapia intensiva. Anche qui diminuisce la pressione sul personale medico e infermieristico, anche se fino al 31 dicembre prossimo il Fratelli Parlapiano rientra nel Dpcm dello stato di emergenza sanitaria con la caratterizzazione di ospedale Covid.

Il commissario Zappia, rivolge l’attenzione, con maggiore intensità, alle vaccinazioni. Manca ancora poco per raggiungere la soglia dell’85% delle somministrazioni. Quota che consente di evitare il rischio di istituzioni di zone rosse in Comuni che ancora registrano una percentuale critica di vaccinazioni. Sostanzialmente sono 3 i Comuni critici: Palma di Montechiaro, Licata e Ravanusa.

“In questi Comuni stiamo intensificando l’attività vaccinale- spiega Zappia- mettendo sul campo iniziative di intesa tra sindaci, direttori di Distretto e medici di base”.

Questa la situazione nei Comuni agrigentini:

Come si evince, a fronte di una alta percentuale di vaccinazione almeno con una dose di Sciacca, 90,01%, vi è anche il 69,60% di Ravanusa, il 71,93% di Licata e il 69,54% di Palma di Montechiaro.