Agricoltura, bocciatura progetti Pnrr per rete irrigua. Ecco le criticità

SICILIA. Come è noto, tutti i 31 progetti di investimento per 500 milioni complessivi per beneficiare dei fondi del Pnrr a beneficio mirati al rinnovamento e potenziamento del sistema irriguo per l’agricoltura, sono stati ritenuti “Inammissibili”.

I progetti sono stati presentati dai Consorzi ed enti siciliani e hanno forato i 23 rigidi criteri previsti per la selezione dei progetti irrigui sul Pnrr.

Tra le cause della bocciatura, tecnici esterni ai Consorzi di bonifica avrebbero effettuato i controlli sulla qualità dei progetti senza avere i requisiti; ed ancora progetti che ricadono in aree diverse della Sicilia sarebbero stati «validati» lo stesso giorno dal medesimo perito,  ed ancora altri progetti presentavano carenza di documentazione a corredo delle domande.

Criticità contestate dal Ministero delle Politiche agricole ai progetti siciliani che sono stati bocciati. L’esclusione dei 31 progetti è un duro colpo per l’agricoltura ed un’occasione d’oro per intervenire sulla vetusta rete di irrigazione agricola.

Adesso c’è solo spazio per le polemiche politiche, le quali non risolvono il grave danno a danno degli agricoltori.

Se da il presidente della Regione, Nello Musumeci parla di “una presa in giro” ai danni della Sicilia, il Ministero replica che i criteri da soddisfare per l’ammissione ai fondi erano 23 e che “se anche un solo criterio non è stato soddisfatto, il progetto non poteva essere ammesso” e che “nessuno dei 31 progetti di investimento ha intercettato tutti i criteri previsti per la selezione dei progetti irrigui sul Pnrr”.

I tecnici romani spiegano che “i criteri di ammissibilità per ottenere il finanziamento con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono 23 e riguardano tra gli altri punti il livello di esecutività dell’opera, l’entità del risparmio idrico, la superficie oggetto di intervento, le tecnologie utilizzate e i benefici ambientali prodotti”.

Forse, un rimedio al danno si profila. Il Ministero ha già concordato con le Regioni una nuova selezione che si concluderà a novembre grazie ai fondi nazionali messi a disposizione dalla legge di stabilità (440 milioni); in questa occasione, “potranno trovare spazio ulteriori progettualità, a condizione vengano risolte le criticità”.

Con l’auspicio che chi elabora e predispone i progetti abbia la capacità e la professionalità per rispettare i criteri imposti dal Ministero.