“Il gran finale” doppio di Giuseppe Patti: consegnato il premio letterario “Ada Arcuri” (fotogallery)

SCIACCA. Serata emozionante alla Badia Grande in occasione della chiusura del LetterndoOff, la manifestazione dedicata alla letteratura, alla scrittura, che termina la stagione estiva. La serata di ieri sera raddoppia il titolo del romanzo-giallo scritto dal giovane autore saccense Giuseppe Patti, “Il gran finale”. Già, perché al titolo del bel libro del giovane Patti si è aggiunto un altro gran finale: la consegna di una targa premio “Ada Arcuri” giovani promesse per la letteratura.

Questa la motivazione: Al giovane scrittore saccense Giuseppe Patti per la sua passione alla letteratura. Il suo romanzo “Il gran finale” esprime il talento per la scrittura.

Il premio, in memoria di Ada Arcuri, che è stata amministratore della società editrice del Corrieredisciacca.it e moglie del direttore Filippo Cardinale, e scomparsa lo scorso 3 agosto, all’età di 64 anni,  a causa di una malattia contro la quale ha lottato con forza, coraggio e dignità, ma anche con tanta Fede in Dio, è solo l’inizio di una iniziativa che si proietta nel tempo.

Nell’occasione, il direttore Filippo Cardinale ha annunciato, d’intesa con l’ideatore di Letterando in Fest, Sino Caracappa, di istituzionalizzare un premio all’interno della manifestazione “Letterando in Fest” in memoria di Ada Arcuri, consistente in un importante aiuto economico alle giovani promesse della scrittura. Giovani promesse che saranno vagliate da una qualificata giuria.

La serata si è svolta piacevolmente con Accursio Soldano “pungente” con le sue domande rivolte a Giuseppe Patti che, nonostante la giovane età, ha offerto risposte che hanno palesato la sua preparazione, lungimiranza. Insomma, Giuseppe Patti è giovane per la sua età, ma ha la stoffa di un uomo maturo.

Il giallo scritto da Giuseppe Patti è piacevole e riserva molte sorprese. Patti è già al lavoro per la stesura  di un altro libro. Dimostra padronanza con la scrittura ma anche tanta passione per la lettura. Giuseppe Patti ama leggere e ama scrivere, un binomio sottolineato da Filippo Cardinale nel corso del suo intervento per la consegna della targa. “Giuseppe Patti- ha detto il direttore Filippo Cardinale- rappresenta quella faccia bella di una società che fa da contraltare a quella brutta, piena di incultura, rabbia, cattiveria, disinteresse per il bene collettivo, per la bellezza, che non impegna in modo intelligente e fruttuoso il proprio tempo”.