I sindaci agrigentini aderenti ad Ali raccolgono il grido di allarme del prefetto Cocciufa

PROVINCIA DI AGRIGENTO. Come Ali (Autonomie Locali Sicilia), associazione di enti locali da sempre impegnata per la crescita democratica e civile del Paese attraverso un processo di rinnovamento istituzionale fondato sulla valorizzazione delle amministrazioni locali, sullo sviluppo e il riequilibrio economico sociale e territoriale tra aree forti e aree svantaggiate secondo i principi della cooperazione, della solidarietà, della trasparenza e di una efficienza competitiva della Pubblica Amministrazione, sentiamo forte il dovere istituzionale di recepire il grido di allarme lanciato dal Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa riportate nella relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia relativa al secondo semestre 2020″. A dichiararlo, a nome dell’Associazione, il presidente Francesco Cacciatore, sindaco di Santo Stefano Quisquina.
““Con la certezza- aggiunge- che l’attuale assetto istituzionale degli enti locali si sta rivelando drammaticamente inadeguato per affrontare le sfide cha abbiamo davanti , con i sindaci ormai considerati il front office dei cittadini su tre livelli sanitario, sociale economico, con la carenza di risorse e di materiale umano, tuttavia siamo convinti di poter dare , quel contributo di idee e di valori, ripartendo anche dalla esaltante esperienza del cartello sociale agrigentino in un percorso di legalità e lotta al sistema mafioso , per aggredire quelle sfide che favoriscano lo sviluppo socio economico e culturale della nostra martoriata provincia, contrastando contestualmente con idonei strumenti normativi cha attendiamo da parecchi anni, lo spopolamento dei nostri territori”.