Zappia: “La curva dei contagi continua a scendere e anche i ricoveri. I giovani rispondono bene alle campagne di vaccinazione”

PROVINCIA DI AGRIGENTO. Di Filippo Cardinale

Si intravede l’uscita dalla forte criticità epidemica nella nostra provincia. Ma la ventata di ottimismo del commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, attende di essere confermata tra due settimane, quando si avrà ben visibile il quadro epidemiologico con l’inizio delle scuole. Con l’inizio dell’anno scolastico aumenta la mobilità ma anche occasioni di presenza ravvicinata dei giovani. A proposito dei giovani, Zappia esprime un plauso “per la maturità dimostrata nell’avvicinarsi alla somministrazione delle dosi di vaccino”.

La curva epidemiologica è in calo “anche se i numeri restano ancora alti”, evidenzia Zappia ricordano “i terribili mesi di luglio e agosto quando i contagiati in provincia hanno sfiorato la cifra di 2.000”.

Il “pachiderma” scende e al 15 settembre registra 802 contagiati. Appena 22 giorni fa erano 1.933; scendono anche i ricoveri. Al Fratelli Parlapiano di Ribera sono ricoverati 6 soggetti in medicina covid su 30 posti disponibili, 2 in rianimazione su 10 posti disponibili, 1 in sub intensiva su 10 posti letto disponibili. Al San Giovanni di Dio di Agrigento sono ricoverati 19 soggetti su 30 posti letto disponibili. “Una situazione ospedaliera migliorata e che allenta la pressione del personale medico e infermieristico”, rimarca Zappia.

Per quanto riguarda le vaccinazioni, superato il periodo ferragostano, la media giornaliera delle somministrazioni si è attestata sulla cifra di 2.000; l’Asp di Agrigento ha intensificato le iniziative anche in sinergia con i medici di base e i pediatri. Lo sforzo ha consentito anche “di migliorare la situazione dei vaccini a Licata , Ravanusa e a Palma di Montechiaro”, Comuni dove la percentuale dei vaccinati era davvero bassa.

Zappia può vantare anche ottimi risultati: “La nostra provincia è prima in Sicilia per numero di immunizzati (ciclo somministrazione completato), è seconda per numero di soggetti con prima dose”.