Omicidio Lupo, il fermo del suocero, l’attività investigativa e la ricostruzione dei fatti (video)

AGRIGENTO. Il provvedimento di fermo per indiziato di delitto è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia di Agrigento e della Tenenza di Favara alle ore 5 di stamattina. G.B. pensionato di 66 anni e residente a Favara è ritenuto responsabile dell’omicidio di Salvatore Lupo, avvenuto il pomeriggio del 15 agosto scorso all’interno di un bar del centro di Favara. Si tratta del suocero Salvatore Lupo, la vittima uccisa a colpi di pistola all’interno di un bar nel centro di Favara.

Il provvedimento restrittivo, emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento, è stato firmato dal Procuratore  Luigi Patronaggio, e dai Sostituti Procuratori Paola Vetro e Chiara Bisso.

La vittima è stata uccisa con tre colpi di pistola, esplosi da distanza ravvicinata alla guancia destra, alla spalla destra ed alla regione temporale sinistra; quest’ultimo ritenuto mortale in sede di esame autoptico.

Le indagini avviate dai Carabinieri di Favara, coordinati dalla Compagnia di Agrigento, hanno esplorato fin da subito la pista del delitto scaturito in ambito familiare. Dalle prime testimonianze raccolte nell’immediatezza dei fatti dagli inquirenti, nonché da pregresse diatribe tra le parti note ai Carabinieri di Favara, sarebbe  emerso in maniera evidente un aspro conflitto tra la vittima, l’ex moglie ed il padre di quest’ultima.

Secondo gli investigatori, i conflitti sarebbero scaturiti da interessi economici connessi alla separazione tra i coniugi. Gli investigatori si sono concentrati sull’analisi delle immagini registrate dai vari sistemi di video sorveglianza attivi nei pressi del luogo del reato. Ciò ha consentito di ricostruire le fasi salienti del delitto in maniera puntuale. I filmati visionati hanno documentato che l’autovettura di Salvatore Lupo, una Porsche Macan, verso le ore 17.43 si dirige verso l’America Bar di Favara in via IV Novembre.

Dopo aver parcheggiato, Salvatore Lupo scende dal veicolo e si dirige all’interno del locale. Dopo alcuni minuti si nota il transito dell’autovettura Fiat Panda, in uso all’ex suocero, che si parcheggia nei pressi del medesimo bar. Il conducente scende dal mezzo e si dirige presso l’esercizio commerciale. Pochi secondi dopo le telecamere registrano un fuggi fuggi generale dei passanti e degli avventori che si trovavano all’interno del locale. Trambusto dovuto chiaramente ai colpi di arma da fuoco esplosi all’indirizzo di Lupo.

Successivamente il conducente della Fiat Panda si allontana a bordo dell’autoveicolo. Il contesto investigativo cosi ricostruito, sarebbe suffragato inoltre dagli accertamenti di microscopia elettronica eseguiti dai Carabinieri del Ris di Messina che, incaricati di analizzare i prelievi eseguiti sull’indagato e sull’autovettura Fiat Panda, hanno rilevato la presenza di numerose particelle di piombo caratteristiche ed univoche dell’esplosione recente di colpi di arma da fuoco.

Sulla scorta di tali gravi e concordanti indizi di colpevolezza, la Procura della Repubblica di Agrigento, condividendo le evidenze investigative acquisite, ha emesso il Decreto di Fermo di indiziato di delitto a carico del 66 enne che è stato associato presso la Casa Circondariale di Agrigento ove nei prossimi giorni sarà interrogato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento. L’uomo e accusato di omicidio con l’aggravante della premeditazione e dei futili motivi, di porto e detenzione abusivo di armi comune da sparo.

https://youtu.be/UWX90goDdec