Elezioni del 2022, a Sciacca primi giri di valzer
SCIACCA. Editoriale di FILIPPO CARDINALE
Abbiamo assistito, nel corso della settimana che si è conclusa, alla ricostruzione dell’organizzazione interna del PD di Sciacca ed alla individuazione dei suoi quadri direttivi con la nomina dei responsabili dei vari settori nei quali si svolgerà l’azione del partito. Questo movimento era già cominciato mesi fa con la nomina del nuovo Segretario cittadino.
A che cosa è finalizzata questa rinnovata attività dopo mesi e mesi di silenzio? Chiaramente ai momenti elettorali del prossimo anno (Amministrative a Sciacca e regionali), anche se non siamo proprio convinti che sia così, o meglio che il rinnovamento riguardi entrambe le scadenze elettorali del 2022.
Sicuramente questa cosa ha a che fare con le prossime elezioni regionali del novembre del prossimo anno, dato che il deputato regionale uscente, Michele Catanzaro, deve costituire il nocciolo duro che proverà a sostenerlo per riconquistare il seggio nella lista provinciale del PD. E’ necessaria, infatti, una vasta mobilitazione che allarghi la sua base elettorale e che recuperi in qualche modo i diversi pezzi che si sono persi strada facendo in questi anni o che sono stati lasciati in disparte. Probabilmente tenterà anche il recupero di buona parte di militanti della lista Mizzica che a quell’area sono affini, magari con un accordo sul candidato Sindaco, perché i voti che servono sono tanti.
Meno sicuri siamo del fatto che il PD parteciperà alle elezioni comunali con una lista portante il proprio simbolo, in considerazione del fatto che l’Amministrazione in carica e che volge alla fine, fortemente voluta e sostenuta dal PD e dai suoi rappresentanti anche contro ogni evidenza. Il proprio simbolo di partito sarebbe come una dichiarazione di responsabilità; meglio mimetizzarsi in liste civiche.
Ma è evidente che qualunque tentativo di staccarsi, come PD, dall’esperienza amministrativa della prima donna sindaco nella storia politica saccense per evitare di essere accomunati in un giudizio tutt’altro che positivo, dovrebbe restare appunto solo un tentativo. La segreteria regionale siciliana del PD potrebbe consentire che a Sciacca, città del deputato uscente Catanzaro, il partito non compaia come tale nella competizione comunale a distanza di qualche mese dalle elezioni regionali? Noi crediamo di no, ma il PD ci ha abituato a qualsiasi sorpresa.
Fuori dal sostegno alla Valenti il partito di Italia Viva, il cui referente è l’ex deputato nazionale Cusumano, anche lui un forte sostenitore fino alla critica forte al Sindaco prima, alla fuoriuscita dalla maggioranza dopo. Parrebbe iniziato un avvicinamento con Forza Italia, anche se questo sta provocando più di un mal di pancia nei militanti berlusconiani.
Ma a proposito di mal di pancia, non possiamo non fare riferimento a Fratelli d’Italia; il partito della Meloni a Sciacca, con l’ingresso dell’ex deputato Giuseppe Marinello, si è biforcato in modo serio: Cognata ed altri militanti, compreso l’ex consigliere Pisano, hanno dichiarato la loro contrarietà a questo ingresso, non riconoscendo alcuna rappresentanza a Marinello per eventuali incontri e trattative.
La Lega, ovviamente quella locale, tace anch’essa, mentre è cominciato un notevole movimento di associazioni culturali e di volontariato, gruppi locali, soggetti portatori di interessi diffusi, persino di blog, che certamente come scopo ultimo hanno non solo quello di informare ma anche di promuovere una proposta politica di chiara caratterizzazione civica.
Vedremo a breve come evolverà la situazione, anche con riferimento all’udienza di ottobre sulla “dipartita” del Consiglio Comunale di sei mesi addietro.