Prolungamento banchina San Pietro, i lavori entrano nella seconda fase

SCIACCA. Proseguono a ritmi serrati, dopo un ritardo iniziale al via del cantiere, i lavori per il prolungamento della banchina San Pietro, dalla parte esistente fino alla banchina Marinai d’Italia, costeggiando la via Gaie di Garaffe. Giorni fa, il Circomare di Sciacca ha emesso un’ordinanza di interdizione dell’area demaniale marittima e specchio d’acqua della banchina Marinai d’Italia. Si è resa necessaria per regolare il movimento di massi e mezzi per passare alla seconda fase di lavori.

Dopo la prima fase dei lavori, adesso si passa alla costruzione dei blocchi in cemento e al al loro posizionamento. L’opera è stata finanziata della Regione Siciliana ed i lavori eseguiti dall’Ati Consorzio Stabile Conpat scarl Emmeci con sede a Roma. Un intervento che cambierà il volto della zona di Gaie di Garaffe.

Il contratto era stato già firmato fra la Regione Siciliana e la ATI Consorzio Stabile Conpat scarl Emmeci srl con sede in Roma. L’aggiudicazione dei lavori era avvenuta lo scorso 13 novembre 2019 con un ribasso del 18,25%. Si tratta della più grossa opera pubblica che si realizzerà a Sciacca negli ultimi 15 anni. Un’opera da 6,1 milioni di Euro.

I lavori congiungeranno il tratto terminale della banchina San Pietro fino alla banchina Marinai d’Italia, e verranno realizzati i piazzali retrostanti e le opere d’alaggio. In particolare saranno eseguiti lavori di scavo dei fondali per il raggiungimento delle quote di imbasamento della banchina, di riempimento delle aree a tergo delle banchine stesse da destinare a piazzali e uno scalo di alaggio moderno. Sarà realizzato l’impianto elettrico e verranno collocate le bitte di ormeggio, la ringhiera di protezione e i parabordi in gomma. La zona di specchio acqueo che diventerà piazzale calpestabile è di circa 6.000 metri quadrati. La viabilità subirà anche una modifica sostanziale. Il contratto è stato firmato nei giorni scorsi ed è alla Corte dei Conti per la registrazione. Nelle prossime settimane si procederà alla consegna dei lavori.

La firma del contratto era stata comunicata già in precedenza dai consiglieri comunali Calogero Filippo Bono e Giuseppe Milioti. “Questa opera è strategica per l’intera città, darà un notevole impulso alle attività cantieristiche in quanto vi è previsto uno scalo di alaggio innovativo per non parlare delle attività diportistiche e strettamente legate ai servizi. Quella zona avrà un miglioramento infrastrutturale enorme e anche la viabilità migliorerà tantissimo”, avevano dichiarato.

Una procedura amministrativa durata da diversi anni, nata sotto l’Amministrazione comunale Di Paola grazie e con l’impulso dell’allora presidente del Consiglio Comunale Calogero Bono. Una delibera della Giunta Regionale nel 2016 aveva approvato un elenco di progetti cantierabili nell’ambito della nuova programmazione di fondi comunitari 2014-2020 e il potenziamento del porto di Sciacca era stato inserito al terzo posto. Successivamente si è anche provveduto alla rimodulazione e aggiornamento del progetto che doveva passare al vaglio del Genio Civile Opere marittime Regionale per la validazione e approvazione in linea tecnica. Nei primi mesi del 2019 la gara di appalto che ha visto prima un arresto a seguito di un ricorso poi bocciato al tar, e successivamente quindi aggiudicazione dei lavori, poi la firma del contratto, oggi la consegna dei lavori.

Alla “cerimonia” di consegna, il 2 marzo 2020, organizzata dalla Regione siciliana con la presenza di un suo dirigente, sono stati invitati il sindaco di Sciacca Francesca Valenti, l’ex sindaco Fabrizio Di Paola e l’ex presidente del Consiglio comunale Calogero Filippo Bono.

Filippo Cardinale