Zappia: “Il picco dei contagi sembra essere raggiunto. La curva dei contagi in lieve discesa, ma è essenziale incrementare la vaccinazione”
PROVINCIA DI AGRIGENTO. Di Filippo Cardinale
Quello della settimana che sta per concludersi è il primo “punto della situazione epidemiologica” che il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento traccia in una Sicilia che da lunedì scorso è in zona gialla. “La Sicilia, con i suoi numeri epidemiologici, è la peggiore regione d’Italia, non solo per i contagi ma anche per la minore percentuale di vaccinazioni”, dice Zappia preoccupato per una evoluzione ancora più negativa che potrebbe proiettare la Sicilia nella zona arancione. Ciò significa l’inasprirsi delle misure anti contagio.
Puntando i riflettori sulla nostra provincia, Zappia nell’evidenziare che il “pachiderma”, ossia la curva dei contagi, sembra aver raggiunto (si spera) il suo culmine, cita numeri che sono ancora sostanziosi. All’1 settembre, i contagiati sono 1.616. In meno rispetto ad una settimana fa (25 agosto) quando erano 1.933
Il rallentamento della curva dei contagi deriva anche dal numero dei vaccinati che, nel frattempo, è aumentato anche se non in velocità soddisfacente. Sul fronte dei ricoveri, Zappia rimarca come i soggetti ospedalizzati sono destano preoccupazione per quantità. Sono 57 all’1 settembre a la situazione negli ospedali di Ribera e Agrigento non è incoraggiante.
Al San Giovanni di Dio di Agrigento sono ricoverati in medicina Covid 29 soggetti occupando il 96,67% dei posti letto disponibili.
Al Fratelli Parlapiano di Ribera, ospedale Covid, sono occupati 20 posti letto su 30, pari al 66,67%; in rianimazione posti occupati sono 3 (30%) su 10 disponibili. In medicina sub intensiva i posti letto occupati sono 1 su 10 disponibili. Un altro soggetto si trova ricoverato in rianimazione al Giovanni Paolo II di Sciacca.
Il numero dei soggetti ospedalizzati, seppure importante, “è inferiore rispetto alla settimana precedente”, dice Zappia.
Nel corso della settimana, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha visitato l’hub di Agrigento e l’ospedale di Ribera. Ha definito l’hub di Agrigento “come esempio per la Sanità siciliana”, mentre ha evidenziato che gli interventi straordinari al Fratelli Parlapiano di Ribera “hanno salvato e rilanciato la struttura ospedaliera”, riferendosi alla creazione di una struttura specializzata nelle malattie infettive.
Per quanto riguarda le vaccinazioni, Zappia evidenzia che “pur lontani dai 4.500/5.000 vaccinazioni al giorno delle settimane precedenti, si è superato il forte calo della settimana ferragostana. Adesso la media è di 2.400/2.500 vaccinazioni giornaliere”.
Ma la vaccinazione è il vero scudo per evitare la degenerazione dell’infezione da covid in patologia gravissima. La vaccinazione è un forte scudo per i decessi, per e evitare che si ricorra al ricovero ospedaliero in rianimazione o sun intensiva. L’Asp sta moltiplicando gli sforzi per attivare altri punti vaccinali per favorire la somministrazione di prossimità. Lo sforzo, adesso, è concentrato in quei Comuni dove la percentuale di vaccinazioni è ancora bassa.