Da oggi siamo in zona gialla: ecco le regole

Da oggi tornano le restrizioni nella nostra Regione, regole che ormai quasi ci eravamo dimenticati dal momento che tutta l’Italia da fine giugno è zona bianca.

Dovremo ricominciare a indossare obbligatoriamente la mascherina anche all’aperto e non solo all’interno dei locali, come previsto attualmente in zona bianca.

Cambiano poi i limiti per quanto riguarda i posti a sedere a tavolo nei bar e nei ristoranti: in zona gialla potranno infatti stare allo stesso tavolo solo 4 persone, a meno che non siano tutte conviventi, sia dentro che fuori. In zona bianca, invece, all’aperto non ci sono limitazioni mentre negli spazi chiusi si può stare fino a sei persone per tavolo.

Gli spostamenti sono consentiti senza la necessità di avere il Green pass. Che però sarà obbligatorio dal primo settembre sui trasporti a lunga percorrenza (Aerei, navi e treni: qui i dettagli dell’ultimo Decreto Covid).

In zona gialla bar e ristoranti possono effettuare servizio a pranzo e a cena. Al chiuso la sera possono fare servizio ma solo a chi possiede il Green pass.

Per il coprifuoco non cambia nulla perché in Italia dal 21 giugno scorso il coprifuoco è abolito anche in zona gialla.

Gli alberghi in zona gialla sono aperti. Per quanto riguarda i ristoranti e bar al chiuso, gli albergatori possono effettuare servizio ai clienti senza limiti di orario senza che sia necessario il Green pass, a meno che il ristorante non ospiti anche clienti esterni all’hotel.

Le discoteche in zona gialla restano chiuse.

In zona gialla cinema e teatri restano aperti, ma devono rispettare limitazioni: solo posti a sedere prenotati in anticipo e distanza di almeno un metro. Limitata anche la capienza al 50% e comunque mai più di 1.000 spettatori al coperto e 2.500 all’aperto.

Per quanto riguarda lo sport l’ultimo Decreto Covid stabilisce che “in zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso. Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida adottate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico”.