Le vibranti emozioni trasmesse da Leonardo Di Vita nella sua magistrale narrazione di “Novecento”
SCIACCA. Chi ha assistito alla magistrale narrazione di Leonardo Di Vita, ieri sera alla Lega Navale di Sciacca, sente ancora l’emozione vibrante scorrere nelle vene. Il giovane attore, 21 anni di Santa Margherita Belìce, ha mostrato magnificamente il suo terreno artistico. Un terreno sul quale sparge i semi per raccogliere i frutti della sua certa e meritata carriera artistica. Una semina di alto spessore che può solo far maturare frutti professionali di altissima qualità.
L’atmosfera della Lega Navale, costellata da barche all’ormeggio e dai riflessi del mare che coma una mano gentile carezza i pontili e la struttura nautica, ha reso magico quadro alla pittura narrativa di Leonardo Di Vita. Un monologo di altissimo spessore ha coinvolto il pubblico lungo un magnifico viaggio nella storia di Danny Boodmann T.D. Novecento, il pianista che tutta la vita, senza mai scendere a terra, trascorse a bordo della «Virginian», la nave che negli anni Venti faceva la spola tra Europa e America. Una vita raccontata in Novecento, il monologo di Alessandro Baricco, interpretato dal magistrale Leonardo Di Vita, in una nuova produzione teatrale prodotta e diretta da Salvatore Monte.
Una storia bellissima quella di Boodmann che fece scorrere la sua vita interamente dedicata alla musica: quella del suo pianoforte jazz, delle onde del mare, delle chiacchiere delle persone a bordo, o delle voci dei marinai. Così anche Novecento, pubblicato da Feltrinelli nel 1994 e interpretato per la prima volta da Eugenio Allegri per la regia di Gabriele Vacis.
“Novecento” è un monologo che compone una partitura, fondendosi con la musica e coi ritmi che si udiranno anche in scena grazie alle musiche del Maestro Ennio Morricone. La dimensione, la melodia, sarà quella del ricordo. Danny Boodmann racconterà le grandi storie vissute durante una vita intera a bordo del Virginian, le avventure provate suonando nei salotti di prima classe, come le emozioni date dall’entusiasmo dei passeggeri della terza. Tra realtà e allucinazione, incanto e disillusione, si dispiegano i ricordi di un musicista dei primi del ‘900: la storia di una vita su una nave, una vita sulla musica e raccontata con la musica.
Novecento è un numero, ma è anche un nome: il nome del più grande pianista che abbia mai suonato sull’oceano. Danny Boodmann T. D. Lemon Novecento è nato e sempre vissuto sul Virginian, un piroscafo che agli inizi del secolo scorso solcava l’Oceano Atlantico. E’ il racconto di una vita vissuta attraverso duemila persone alla volta, quelle che ci stanno tra una prua e una poppa, della difficoltà che si prova nel dover affrontare l’immensità del mondo e di come la musica diventi il modo per farlo.
Sulle note delle musiche di Ennio Morricone, ieri sera si sono rivissute le vicende di Novecento e del Virginian di oltre un secolo fa. La messa in scena ha offerto agli spettatori un chiaro omaggio all’immenso Maestro Ennio Morricone.
Un monologo di Leonardo di Vita nel quale, in modo magico, si sono inseriti due giovani ballerini che hanno danzato sulle note di Morricone. Leonardo Di Vita è un giovane attore che dal 2017 lavora sotto la guida di Salvatore Monte. Di Vita si sta perfezionando in molteplici accademie teatrali della nostra nazione.
Magistrale la sua interpretazione e capace di trasportare il pubblico in un turbinio di emozioni trasmettendo magnificamente alcune emozioni che sono rimaste impresse nella mente di chi ha visto il film. L’interpretazione di Leonardo Di Vita ha eccellentemente rappresentato la magica scena della “divertente follia” della danza del pianoforte nel salone delle feste del Virginia in balia ad una tempesta. Una danza in cui il pianoforte emanava le inimitabili note attraverso le divine mani di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, con lo stupore del trombettista Max Tooney. Quest’ultimo, aveva lavorato sul transatlantico Virginian, e finita la sua carriera sul Virginian, entra in un negozio di dischi e strumenti musicali per vendere la sua tromba; ma prima chiede e ottiene il permesso dell’anziano proprietario di suonarla per l’ultima volta. Max suona il pezzo contenuto nell’unico disco inciso da Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, distrutto a suo tempo dal suo amico, ma che Max aveva subito recuperato e nascosto, all’insaputa di Novecento, nel pianoforte in prima classe del Virginian. Il vecchio, che aveva trovato il disco dentro al piano, finito per caso nel suo negozio, riconosce la melodia e, rapito dalla bellezza della musica di Novecento, si fa raccontare da Max la storia di quel “pianista” che lui definisce il suo più grande segreto.
Come perfetta è stata la narrazione di Leonardo Di Vita nel rappresentare il tentativo Danny Boodmann T. D. Lemon Novecento di intraprendere la “discesa” della scala esterna del transatlantico per toccare terra….primo gradino, secondo gradino, terzo gradino…poi tutta la sostanza del dramma che in quel momento invase il pianista sull’oceano.
Lo spettacolo di ieri sera ha svelato che le doti professionali del regista Salvatore Monte non hanno perimetri definiti. Hanno superato brillantemente il salto compiuto da Monte, impegnato, stavolta, in una direzione artistica e di regia in cui il sorriso delle trame si proietta in una dimensione di narrazione nostalgica, di passione, di sofferenza che si snocciola attraverso la narrazione di una storia romantica e triste nel contempo. Un salto non facile che Salvatore Monte ha compiuto con evidente professionalità, un salto da medaglia d’oro.
La serata, oltre alle bellissime emozioni, ha lasciato una certezza: sentiremo parlare di Leonardo Di Vita non più come astro nascente ma come stella affermata nella costellazione artistica.
L’aiuto regia dello spettacolo è a cura di Consuelo Ciaccio, le coreografie di Calogero Dimino. I solisti sono Leonardo Vinci ed Helena Dimino, mentre l’organizzazione generale è di Angelo Fazio. La produzione e la regia sono firmate da Salvatore Monte.
Filippo Cardinale