Vaccini, presidi bocciano protocollo scuola

Il via libera dei giorni scorsi e la precisazione del ministero dell’Istruzione dopo le polemiche sui tamponi ai prof no vax potrebbe non avere chiuso la partita sul Protocollo sicurezza in vista dell’avvio dell’anno scolastico. I presidi, che non hanno firmato il documento, si attendono un intervento sul testo per «effettuare le correzioni». Alla vigilia di Ferragosto, a poche ore dall’approvazione del testo, il dicastero di viale Trastevere era intervenuto per chiarire che non «è previsto, né si è mai pensato di prevedere, un meccanismo di gratuità del tampone ai cosiddetti no vax».

Parole che però non sembrano avere spazzato via le polemiche. Per il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli, continua ad esserci una «discrepanza» tra quanto detto dal ministero e il testo del Protocollo. I presidi sottolineano che allo stato nel documento «non c’è alcun riferimento al personale impossibilitato a vaccinarsi e si dà per scontato che gli esami diagnostici siano rimborsabili a tutti i dipendenti, senza distinzioni, a spese delle risorse erogate alle scuole». Nell’atto approvato nella notte tra venerdì e sabato si afferma che il ministero si impegna a fornire «assistenza amministrativa e contabile a tutte le istituzioni scolastiche circa l’utilizzo delle risorse straordinarie erogate per finalità coerenti con la gestione della situazione di emergenza sanitaria».

L’altra partita che si annuncia complessa è quella che riguarda i trasporti. Per il sindacato dei dirigenti scolastici gli istituti non possono essere «accomunati alle fabbriche». La proposta è di approntare delle linee bus dedicate alle scuole: due o tre corse nelle fasce di orario critiche, tra le 7 e le 8 del mattino e tra le 13 e le 14. Sul tema è intervenuta Beatrice Lorenzin del Pd. «Abbiamo la necessità per i ragazzi che vanno a scuola con i mezzi pubblici che siano vaccinati. Non possiamo permetterci un altro anno in Dad. Per questa ragione, non solo tutto il personale scolastico deve essere vaccinato, ma dobbiamo anche puntare sul tracciamento, utilizzando, quindi, tutte le tipologie di tam – poni disponibili, tra cui quelli salivari per i più piccoli», ha affermato assieme alla collega Flavia Piccoli Nardelli.