Bentornati campi da tennis comunali. Ma ora ci vuole la luce
SCIACCA. Il sindaco Francesca Valenti e alcuni assessori della sua giunta, ma soprattutto il dirigente Salvatore Gioia che per completare le procedure burocratiche in tempo ha fatto i salti mortali, hanno inaugurato oggi pomeriggio i campi da tennis comunali ristrutturati.
Una inaugurazione accelerata, per rispettare i tempi stabiliti dal bando e quelli concessi dalla Regione Siciliana, tanto che tutto è stato fatto in gran fretta, con alcuni inviti partiti addirittura nel pomeriggio poco prima della cerimonia. Non si poteva ulteriormente ritardare per non correre i rischi di tornare indietro i soldi avuti per appaltare i lavori.
Ma quello che conta è che questo bellissimo impianto che dalla metà degli anni 80, quando è stato realizzato, tutti in provincia ci invidiavano, è stato finalmente ammodernato. Negli ultimi tempi era ormai cadente e c’era bisogno di un corposo restyling. Il progetto era stato predisposto dall’amministrazione Di Paola anche attraverso gli stimoli dell’allora assessore David Emmi che è un appassionato di tennis, e poi presentato nell’estate del 2017 dall’amministrazione Valenti. E’ stato poi finanziato ed i lavori si sono un pò allungati a causa dell’emergenza sanitaria. Lo stesso attuale primo cittadino, che oggi si è fatta immortalare con una racchetta in mano, ha un figlio che gioca a tennis e sapeva della necessità assoluta di ristrutturare la struttura e renderla più accogliente. Ora è più funzionale, a parte il mancato rifacimento delle divisioni metalliche tra i vari campi che ci sembrano le stesse del 1984.
Peccato il furto dei cavi dell’impianto di illuminazione che al momento non consente di giocare la sera. E nemmeno di usufruire di bagni e docce. Con il caldo afoso si può giocare forse solo dopo le ore 18. Il Comune ha comunque trovato un custode e anche se l’assegnazione in gestione ad una società al momento appare lontana (anche perchè le due realtà esistenti si guardano in cagnesco), gli appassionati possono tornare a giocare secondo le procedure note, quelle cioè della prenotazione. Ma solo se in possesso di una iscrizione alla Federazione e del certificato medico di idoneità sportiva.