La Sicilia brucia, prevenzione partita in ritardo. Sbloccati solo 64 mln su 134. I forestali in Sicilia sono 19mila

SICILIA. Le fiamme con velocità impressionante bruciano centinaia e centinaia di ettari di aree boschive, la burocrazia e la politica vanno maledettamente lente, come sempre. E mentre gli incendi si moltiplicano e la Sicilia brucia (sono dovuti intervenire canadair da altre regioni per far fronte alla abnorme quantità di incendi), le  squadre stagionali della Forestale, impegnate proprio nella prevenzione degli incendi, stanno per essere messe alla porta perché non ci sono i soldi per pagarle.

La prevenzione è partita, a giugno, molto in ritardo e quando i primi incendi stavano mangiandosi preziose aree boschive. Eppure, proprio a giugno, invece, l’attività di prevenzione  doveva essere stato completata da un pezzo. La prevenzione ben programmata consente di realizzare i viali parafuoco, le separazioni che permettono ai roghi di diffondersi, pulire le aree limitrofe ai boschi e i bordi stradali. Insomma, intervenire su tutte le aree a rischio incendio.

Portella della Ginestra è stata distrutta da fiamme sviluppatesi in un terreno privato dove qualcuno ha dato fuoco alla spazzatura. Da lì le fiamme si sono propagate fin dentro il bosco di Strasatto, riducendolo in cenere. Se qualcuno avesse rimosso i rifiuti, non ci sarebbe stato nulla da bruciare.

Per la prevenzione degli incendi, quest’anno sono stati stanziati 134 milioni di fondi Poc (Programma operativo complementare dei contributi europei). Soltanto 64 sono stati sbloccati a metà giugno, con una variazione di bilancio dell’Ars, e adesso sono già finiti. La restante parte della somma ancora oggi non è disponibile. Serve un’altra variazione di bilancio. In tutto il comparto forestale in Sicilia, costa 234 milioni.

“Ecco perché stanno licenziando tutti i precari della manutenzione – dice Tonino Russo, segretario generale della Flai-Cgil Sicilia – Ci sarebbero ancora giornate lavorative disponibili, ma mancano i soldi per pagarle. Siamo arrivati a una media di una quarantina di giornate su contratti che ne prevedono 101, per non parlare di quelli con 78 che non hanno fatto ancora una giornata di lavoro”.

I primi tremila stagionali, degli oltre 7.500 che si occupano della prevenzione degli incendi, sono scesi in campo nei primi giorni di giugno, gli altri a seguire. Al momento i forestali sono quasi 19mila: 1.328 lavorano con un contratto a tempo indeterminato e 1.200 di loro si occupano in effetti di manutenzione, con compiti che però attengono più alla guida degli uffici. Poi ci sono i precari, il grosso del personale: 5.295 sono in servizio 151 giornate l’anno, 8.774 vengono impegnati per 101 giornate l’anno e 3.252 sono attivi 78 giorni ogni anno.

Filippo Cardinale