Mafia, processo “Montagna”. Per Gaziano “nessuna interferenza da parte dell’ex sindaco di San Biagio Platani”

L'ex sindaco di San Biagio Platani, Santo Sabella

SAN BIAGIO PLATANI. “Non ha fatto alcuna pressione sull’impresa Comil, tutti gli atti amministrativi portano la firma del commissario straordinario, le richieste di posti di lavoro rappresentano una normale interlocuzione in un paese di 3 mila anime. Gli stessi titolari hanno negato qualsiasi ricatto”. Ieri, l’avvocato Antonino Gaziano, difensore dell’ex sindaco di San Biagio Platani, Santo Sabella, ha concluso la sua arringa.

Il magistrato inquirente della Dda di Palermo, Alessia Sinatra, a conclusione della sua lunga requisitoria, aveva chiesto 12 anni di carcere per l’ex sindaco per concorso esterno in associazione mafiosa.

Un processo che nasce a conclusione dell’inchiesta denominata “Montagna”, la cui operazione è scattata il 22 gennaio 2018. Secondo il magistrato della Dda, Santo Sabella, nel 2014, fu eletto grazie ad un accordo col capomafia che organizzò tutto nei dettagli avendone in cambio la gestione di affari e appalti per uomini a lui vicini.

Il 30 settembre si torna in aula per l’arringa dell’avvocato Antonino Mormino, altro difensore di Sabella.