Collasso servizio idrico, in corso sit-in delle ditte di manutenzione degli impianti (video)
AGRIGENTO. Proseguono le iniziative di protesta delle imprese creditrici che si occupano della manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti idrici, fognari e della depurazione nel territorio agrigentino nell’ambito del Servizio Idrico Integrato. Dopo il sit-in di giovedì scorso e il successivo incontro di una delegazione in Prefettura, stamattina si è svolto il sit-in delle imprese per tenere alta l’attenzione e per sensibilizzare Istituzioni e Autorità competenti rispetto alla grave situazione che si è venuta a creare dopo la dichiarazione di fallimento di Girgenti Acque e in vista dell’ormai prossima scadenza della gestione commissariale, fissata per il 2 agosto.
La manifestazione si sta svolgendo, fino alle ore 13, davanti agli uffici della sede di Girgenti Acque. I titolari delle imprese hanno portato al seguito i mezzi di lavoro, simbolo di attività costrette, loro malgrado, a restare ferme ed improduttive, fortemente preoccupati a causa della pesante sofferenza economico-finanziaria in cui versano per i crediti vantati, regolarmente commissionati e maturati, a cui fanno da contraltare i debiti per impegni assunti con fornitori e banche.
Debiti contratti per acquisto di materiale utilizzato per l’esecuzione di interventi di pubblico servizio nei vari Comuni della provincia: opere essenziali per garantire l’erogazione dell’acqua nelle case dei cittadini e la salute pubblica alle comunità agrigentine.
“Una situazione difficile, complessa che rischia di assumere pesanti risvolti negativi sulla tenuta sociale ed economica del territorio, ma anche occupazionale per via della possibile e concreta perdita dei posti di lavoro. Il fallimento di Girgenti Acque non può portare al fallimento delle imprese creditrici, al licenziamento del personale e all’emergenza idrica ed igienico sanitaria. Chi ha responsabilità di governo del territorio, a vario livello, si adoperi con azioni mirate ed immediate per scongiurare questo possibile drammatico scenario”, chiosa la CNA.
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