Mazzallakar, il sito storico in territorio di Sciacca valorizzato dal Comune di Sambuca

SCIACCA. C’è anche un dibattito che potrebbe sfociare in una disputa, ma che appare improbabile, sullo sfondo della storia del presunto “Fortino di Mazzallakar” che sorge sulle sponde del lago Arancio e che in questi giorni è possibile visitare nell’ambito dell’iniziativa “Le vie dei tesori”.

La struttura, sulle cui origini non c’è ancora una definitiva chiarezza, che oltre ad una datazione araba di cui si è sempre parlato potrebbe anche essere una masseria del Cinquecento, da qualche tempo rientra in un’idea di valorizzazione turistica culturale portato avanti dal Comune di Sambuca di Sicilia. Le attenzioni che ci sono state in questi mesi inducono il borgo belicino a tentare questa strada insieme a quella che con successo sta portando tanti visitatori nel borgo abitato. Non a caso le visite di questi giorni (ieri e oggi) sono patrocinate anche dall’ente locale belicino.

Ma proprio in queste ore alcuni studiosi e storici di Sciacca hanno voluto puntualizzare che il cosiddetto “Fortino di Mazzallakar” in realtà sorge in territorio di Sciacca, per cui ogni tipo di intervento dovrebbe essere istituzionalmente demandato al Comune di Sciacca. Non c’è comunque il rischio dell’avvio di un incidente diplomatico o di una contesta geografica, nessun amministratore di Sciacca in questi anni ha alzato l’attenzione su questo caso. Ma che sia in territorio comunale saccense è fuor di dubbio. E’ chiaro che il Comune di Sambuca ha avuto più a cuore il sito e sta sfruttando per propri fini questo patrimonio storico ed artistico.

L’ingresso delle visite di questi giorni avviene dalla cantina Planeta, famiglia a cui apparteneva il fortino prima della realizzazione della diga, avvenuta nel 1952, che ha poi formato il lago Arancio. Fino ad allora il fortino era ancora quasi intatto. Successivamente con l’innalzamento e l’abbassamento dei volumi dell’invaso, a poco a poco la struttura ha subito notevoli danni, tanto che oggi rimane ben poco. Diverse sono le ipotesi sull’origine di questo luogo e gli eventuali scavi archeologici consentiranno una migliore lettura del sito e potranno fare luce sulla reale costruzione di questo fortino o caravan serraglio utilizzato come luogo di sosta.

Giuseppe Recca