Inchiesta “Waterloo”, il Riesame scarcera tutti: liberi anche Ponzio e Arnone

AGRIGENTO. Tutti liberi gli otto indagati della maxi inchiesta “Waterloo”, basata sul “dominus” Marco Campione e sul “sistema” cui il perno principale, secondo la Procura di Agrigento, è Marco Campione. I giudici del tribunale della libertà annullano l’ordinanza cautelare pure nei confronti dell’ex presidente di Hydortecne Pietro Arnone e del direttore generale di Girgenti Acque, Giandomenico Ponzo.

Le motivazioni di due diversi collegi del tribunale del riesame saranno rese note entro 45 giorni. I difensori hanno insistito a lungo su due aspetti. La  circostanza che la società è commissariata da tre anni e che i fatti contestati sono molto vecchi, in parte prescritti e – in definitiva – non esiste alcuna attualità delle esigenze cautelari. Nel merito è stata sostenuta l’assenza di gravi indizi del reato di associazione a delinquere.

Il pool di pm della Procura, coordinato dal procuratore Luigi Patronaggio, dall’aggiunto Salvatore Vella e composto dai pm Sara Varazi, Antonella Pandolfi e Paola Vetro – ha ipotizzato l’esistenza di una rete di corruzione in grado di garantire impunità alle imprese di Campione. Un sistema parecchio esteso che avrebbe consentito a Marco Campione, presidente di Girgenti Acque, con la distribuzione di incarichi, posti di lavoro e consulenze di vario tipo, di interferire sulla vita amministrativa, di non avere controlli, o favorevoli, di gestire contro le norme milioni di euro di soldi pubblici. Ogni ambito della vita politica, istituzionale e professionale, sostiene l’accusa, aveva ampie fette di asservimento.

Oltre a Campione, Arnone, Patti, Cutaia e Ponzo, due settimane fa, erano finiti in carcere il commercialista Igino Della Volpe, 63 anni, membro del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque e gli ingegneri Francesco Barrovecchio, 61 anni, responsabile tecnico di Hydortecne e Calogero Sala, 61 anni, direttore tecnico e progettazione di Girgenti Acque.