Favara come tribù del terzo mondo. Niente acqua e piena di rifiuti: da 10 giorni sciopero dei netturbini
FAVARA. E’ emergenza? No, si va oltre lo stesso stato di emergenza. Favara è una città che chiede aiuto nella sua disperazione che costringe i cittadini a stare senza acqua con turni di 15 giorni, ma anche senza la raccolta dei rifiuti a causa di uno sciopero che perdura. I lavoratori devono ricevere le spettanze e sono entrati in una spirale infernale dove tutto sembra muoversi ma, invece, è immobile.
Dopo 10 giorni di sciopero degli operatori ecologici che non ricevono lo stipendio, crescono a dismisura le discariche e prendono fuoco come se fossero i falò del ferragosto.
“Oggi, dopo il mancato accordo tra Comune e e ditta e quest’ultima con i propri dipendenti, l’associazione Konsumer si rivolge alla stampa chiedendo di “aiutarci a capire perché Favara è sommersa dai rifiuti da più di un anno con ricorrenza ciclica quasi a non fare più notizia”.
Eppure, c’è tanta di notizia, oltre all’emergenza: “Il costo del servizio di raccolta aumenta sempre più mentre in tutti gli altri comuni diminuisce. Nonostante questo costante aumento del costo della raccolta dei rifiuti i cittadini non ricevono un servizio degno di tale nome e gli operatori ecologici non ricevono lo stipendio e scioperano”, scrive Konsumer.
“Dallo Stato e dalla Regione Sicilia sentiamo che inviano migliaia di euro per garantire i servizi essenziali degli Enti Locali, considerate le mancate entrate dovute alla crisi economica in atto dovuta alla pandemia in corso. Eppure il Comune di Favara riesce a pagare a stento gli stipendi dei dipendenti e le indennità ai politici locali (Amministratori e Consiglieri). Dove finiscono questi soldi? Non lo sappiamo”.
Per Konsumer, “di sicuro il Prefetto e la Procura della Repubblica si saranno fatti un’idea ma mancano i provvedimenti conseguenziali, probabilmente perché non ci sono atti e fatti a supporto delle responsabilità individuate”.
Il paradosso è che porgere la domanda al Comune è come sbattere contro un muro di gomma. “Dalle dichiarazioni acquisite abbiamo capito che nemmeno gli addetti ai lavori si raccapezzano più”, chiosa Konsumer.”
Intanto, a Favara, cresce la platea degli evasori. “I nuovi evasori, a dire dell’assessore al bilancio, sono gli operatori ecologici che non ricevono lo stipendio da mesi e non riescono neanche a provvedere al sostentamento loro e delle loro famiglie e si vorrebbe che paghino regolarmente le tasse. Mah! Ecco a Favara tutto è a posto e niente in ordine”, aggiunge Konsumer.
Intanto, è saltato anche l’incontro malgrado la gravissima situazione che sta mettendo a forte rischio la salute e l’ordine pubblico della città. Lo sciopero, senza le attese novità da parte dei lavoratori, continua. All’incontro hanno partecipato la sindaca Anna Alba, gli assessori Giudice, Romeo e Maggiore, presente il dirigente dell’Utc, ing. Alberto Avenia, per le ditte, presenti, Alfredo Consiglio, Gaglio, Calabro’ e l’avv. Stefano Catuara.
Nulla di fatto dopo oltre due ore di trattativa. Il Comune non ha soldi oltre i 100mila euro già versati alle ditte ed è in attesa di 256mila del fondo perequativo. Le ditte sono in sofferenza economica con le anticipazioni di quattro mensilità.
Superiore a tutte le ragioni di questo mondo c’è il diritto alla salute pubblica, bisogna intervenire urgentemente. Paradossalmente, questa è la terra di Pirandello. L’Asp pare non abbia ancora decretato lo stato di emergenza, atteso dall’Amministrazione comunale per procedere con Ordinanza urgente per quanto previsto dall’art. 191 del D.L.vo 152/2006”.
È anche previsto un tavolo d’incontro con il Prefetto di Agrigento dagli esiti, a questo punto, molto incerti.