Processo mafia “Montagna”, la difesa: “Non c’è stato alcun accordo politico-mafioso dietro l’elezione di Santo Sabella”
SAN BIAGIO PLATANI. “Non c’è stato alcun accordo politico-mafioso dietro l’elezione di Santo Sabella a sindaco di San Biagio, nel2014. La ricostruzione delle dinamiche di quell’elezione è del tutto diversa, l’imputato ha avuto solo rapporti con un ex compagno di scuola che, fino al giorno dell’arresto, era del tutto incensurato”.
Nell’ambito del processo antimafia denominato “Montagna”, investigazione condotta dal magistrato inquirente della Dda di Palermo, Alessia Sinatra, il difensore dell’ex sindaco di San Biagio Platani, avvocato Antonino Gaziano, è intervenuto con la sua arringa. Intervento che seguiterà il 19 luglio.
Santo Sabella è accusato per concorso esterno in associazione mafiosa e il magistrato Alessia Sinatra, al termine della sua requisitoria, ha chiesto una condanna di 12 anni di carcere. Secondo il magistrato della Dda, Santo Sabella, nel 2014, fu eletto grazie ad un accordo col capomafia. Un accordo mirato alla gestione di affari e appalti per uomini vicini al boss.
“Sabella – ha replicato l’avvocato Gaziano – aveva solo rapporti cordiali con Nugara, suo compagno di scuola per otto anni e compaesano. Non si sono mai frequentati e non hanno stretto alcun accordo”. Il legale ha contestato la consapevolezza, da parte di Sabella, della caratura mafiosa del suo interlocutore: “È stato arrestato da incensurato, fino al 2014 aveva persino il porto d’armi. Di conseguenza era stato rivoltato dalla Questura insieme a tutta la sua famiglia e non è stata trovata alcuna ombra”.
(Nella foto, il magistrato inquirente della Dda di Palermo, Alessia Sinatra)