“I soldi pagati per il conguaglio idrico 2018 si vedranno col binocolo”. Lettera di un cittadino
SCIACCA. Riceviamo da un nostro lettore e volentieri pubblichiamo.
Gentile Direttore,
nel paese dell’oblìo, in cui tutti i giorni si parla di covid, di vaccini, di riaperture, di terme, di scioglimento del consiglio comunale, di sgravio covid per la TARI alle imprese non ancora oggi applicato dal nostro Comune, di accuse reciproche tra le fazioni politiche di guelfi e ghibellini, di crisi idrica, di gestione commissariale che non riesce ad effettuare più alcuna riparazione delle le vie cittadine colabrodo, così come colabrodo sono le reti idriche e fognarie, nessuno di noi saccensi ricorda che più di 6 mesi or sono, una certa Autorità d’ambito, denominata ATI, ha deliberato ed ordinato a Girgenti Acque (tramite dunque la Gestione Commissariale) la restituzione di parte dei conguagli idrici, relativamente all’anno 2018.
Gestione commissariale che, per la verità, ed in tempi non sospetti, ovvero prima della famosa dichiarazione di insolvenza e della recente dichiarazione di fallimento, non ha esitato neanche un istante ad applicare e ad incamerare tali somme a titolo di conguaglio, decidendo unilateralmente di non annullare le bollette emesse, ma “promettendo” la restituzione delle suddette per l’anno 2018.
Ma non sarà che presi come siamo da cento mila emergenze e dibattititi cittadini, corriamo il rischio che queste somme già pagate, siano già passate nel dimenticatoio sia dai cittadini saccensi, oltre che dalla politica, dai nostri esponenti parlamentari regionali, financo dalla nostra sindaca, nonchè presidente dell’ATI, oltre che da Musumeci che, assieme ad un gruppo di suoi parlamentari ogni giorno si rendeva protagonista di un proclamo ad hoc: “A breve riforma delle ATI, …a breve nuovo percorso virtuoso delle varie e frammentate gestioni idriche in Sicilia”, annunciando altre arzigogolate profezie di cui a tutt’oggi nessuno ne intravede il benchè minimo avvio.
Una cosa però è certa in questa terra pirandelliana: quando si paga, ed in periodo di crisi lavorativa e di emergenza covid, tanti utenti hanno fatto i salti mortali per pagare la doppia bollettazione di Girgenti Acque, sia quella ordinaria per i consumi e quote fisse, che quella straordinaria relativa ai conguagli pluriennali dal 2018 in poi, i soldi poi si rivedono col binocolo, anche se dietro esiste una precisa ordinanza di delibera dell’Autorità idrica (Autorità invero solo sulla carta, visto l’attuale epilogo).
Ogni cittadino-utente si vede solo prosciugare le tasche a titolo gratuito, anzi no, a titolo doppiamente oneroso, perchè in contropartita ai sacrifici economici per far fronte a tali esborsi aggiuntivi pluriennali, riceve solo altri disservizi su disservizi, altre buche, transenne, turni idrici determinabili solo dalla chiaroveggenza, mentre aleggia silenzioso il sospetto che pervade il medesimo onesto cittadino che su un seppur limitato rimborso.
Epperò l’utente onesto si rassegna con la formula del “mal comune mezzo gaudio” che essendo dichiarata fallita Girgenti Acque, forse chi si è visto, si è visto.
Del resto, il modus operandi degli attuali curatori fallimentari (ben 3) di Girgenti Acque ed Hydortecne, lascerebbero intravedere che non esiterebbero a mettere le mani sui soldi delle bollette che il povero ed ignaro cittadino paga puntualmente, per ripianare i circa 100 milioni di debiti che i creditori (tra cui in primis Marco Campione e le Campione Industries, creditrici di Girgenti Acque), vantano.
Probabilmente ancora una volta, dunque, gli utenti, chiamati in questa fase fallimentare e giudiziaria del gestore, ne risponderanno anche nella qualità di “azionisti”, sovvenzionando i debiti che qualcuno ha fatto per “mala gestio” e non imputabili di certo all’utenza: sicuramente i soldi pagati per il conguaglio 2018 si vedranno col famoso e tanto decantato binocolo, ultima attrattiva consolatoria mentale che almeno riesce a dare contezza al cittadino saccense che, vessato e depauperato delle proprie sostanze, in fondo preferisce risolvere i propri problemi con mestizia e distacco, tramite appunto un binocolo, che parlare e battere i pugni anche tramite le emittenti televisive locali, almeno finchè il diritto di prelazione creditoria dell’utente sarà, seppur al lumicino, ancora in essere prima della spartizione della torta fallimentare.
Un grazie alla redazione tutta.
Dario Lucenti, cittadino saccense e inerme spettatore