Operazione “Waterloo”, entro sabato il Gip vaglierà la richiesta di convalida

AGRIGENTO. Il Gip del Tribunale di Agrigento ha tempo entro sabato per pronunciarsi sulla richiesta di convalida del fermo disposto dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dal procuratore aggiunto Salvatore che insieme ai colleghi Sara Varazi, Antonella Pandolfi e Paola Vetro, costituiscono il pool dell’inchiesta su Girgenti Acque e Hydortecne.

Con l’operazione “Waterloo” sono stati fermati il dominus 59enne Marco Campione e Pietro Arnone, 58 anni, amministratore unico di Hydortecne, società gemella di Girgenti Acque; Calogero Patti, 53 anni, dipendente di Girgenti Acque; Angelo Piero Cutaia, 51anni, direttore amministrativo di Girgenti Acque; Gian Domenico Ponzo, 54 anni, direttore generale Girgenti Acque; Francesco Barrovecchio, 61 anni, responsabile tecnico Hydortecne; Calogero Sala, 61 anni, direttore tecnico e progettazione Girgenti Acque; Igino Della Volpe, 63 anni, membro del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque.

Marco Campione sarà interrogato dal gip Francesco Provenzano alle 11 ed è assistito dagli avvocati Lillo Fiorello e Omar Giampaolo Mohamed Ahmed. Della Volpe, difeso dall’avvocato Daniela Posante, sarà interrogato in videocollegamento dal gip del tribunale pugliese, poiché fermato a Taranto. Barrovecchio sarà sentito a Verbania. Gli altri indagati (che hanno nominato come difensori gli avvocati Giuseppe Scozzari, Giuseppe Dacquì e Vincenzo Campo) saranno interrogati al carcere di contrada Petrusa.

La mega inchiesta sulle società Girgenti Acque e Hydortecne elenca 111 capi di imputazione a carico di 84 indagati. Su tutti l’associazione a delinquere, la truffa, la corruzione e l’abuso di ufficio.

“Un gioco di specchi”, così ha definito il procuratore aggiunto Salvatore Vella il sistema ideato da Marco Campione. Sistema che si alimentava con 1Fermi l’elargizione di posti di lavori, consulenze e corruttele di altra natura, avrebbe ottenuto l’asservimento di politici di tutti i livelli, pubblici funzionari, forze dell’ordine, professionisti e pure una parte della stampa anche se, nel provvedimento, in questa fase, si fa riferimento a un solo giornalista indagato.