Terme chiuse: i dipendenti sono tre e il costo è pari a 124.362 euro

SCIACCA.  L’ultimo bilancio della società Terme di Sciacca SpA, al 31 dicembre 2020, è stato approvato. Al contrario delle Terme di Acireale. In un articolo delprofessore Rosario Faraci pubblicato su Focus Sicilia, si ha la possibilità di scrutare tra i conti.

La perdita di esercizio è di 206.097 euro; l’anno precedente era stata di 321.332 euro. Su tale perdita hanno inciso “le spese per il personale in comando, le spese per le competenze degli organi amministrativi e di controllo, i servizi legali e contabili e le imposte e tasse locali”, così è espressamente riportato nella Relazione sulla gestione del bilancio. Il valore della produzione è stato di 198.202 euro, ma gli stabilimenti sono inattivi dal 2017. Dunque tale voce ha registrato solo altri ricavi e proventi.

Cosa è avvenuto durante l’annus horribilis della pandemia?  In ottemperanza alla legge regionale n.20 del 2016, si è intensificato lo sforzo per riportare ad unità il complesso termale di Sciacca. Per tali motivi, sono stati venduti e acquistati dalla Regione Siciliana le piscine di contrada Molinelli; inoltre, sono stati trasferiti alla Regione Siciliana, a titolo oneroso, le piscine all’interno del parco termale e tutti i beni di proprietà regionale detenuti dalla società a titolo di usufrutto. Quindi, alla Regione sono andati il parco termale con lo stabilimento termale, il convento San Francesco e il Grand Hotel, nonché le Antiche Terme Selinuntine.

Debiti per 3,5 milioni di euro  Non si è potuto alienare invece il Grande Albergo, sito sul monte San Calogero, per il quale “non è stato possibile il suo trasferimento considerato che i suoi dati catastali non corrispondevano alla realtà dei luoghi”, è scritto sempre nella Relazione sulla gestione del bilancio. Quindi sono rimasti al patrimonio societario l’usufrutto del Grande Albergo, il Piccolo Albergo, il centro accumulo acque e l’ex motel Agip, cioè il centro direzionale. Parte di questo patrimonio immobiliare deve essere dismesso per reperire la liquidità necessaria per pagare i debiti restanti (in totale ammontanti a quasi 3,5 milioni di euro), ma l’avviso di vendita dell’ex motel Agip, pubblicato per ben sette volte, che ha portato ad una riduzione consequenziale del prezzo a base d’asta, ha sempre avuto esito negativo.

Regione socia e creditrice  Il  liquidatore Carlo Turriciano, d’intesa con la Regione, ha avviato una nuova procedura negoziata di gara, previo nuovo avviso di manifestazione di interesse dove è pervenuta una sola proposta per un importo di un milione di euro. Si dovrebbe ripartire da qui, salvo ulteriori ostacoli procedurali. I debiti residuali sono nei confronti della vecchia azienda autonoma delle Terme di Sciacca (per un 1.870.600,95 euro), nei confronti della Regione Siciliana (che, ironia della sorte, da un lato è socia e dall’altro lato creditrice) e nei confronti del Comune di Sciacca in quest’ultimo caso per imposte e tributi iscritti a ruolo e non, risalenti anche al 2010. La cifra si avvicina al milione di euro.

Prossimi passi.  Quello di trasferire il diritto residuale di usufrutto trentennale del Grand Hotel San Calogero; porre in vendita il Piccolo Albergo San Calogero per 1.342.000 euro; vendere la proprietà del Centro accumulo acque per 340.266 euro; continuare nel tentativo di vendita dell’ex motel Agip. Il centro direzionale però potrebbe andare al Comune, se la Regione accettasse la proposta del Sindaco di Sciacca di compensare con l’immobile il debito della società Terme di Sciacca. Per questo motivo, il liquidatore ha sospeso la vendita dell’ex motel Agip.

Il costo di dipendenti  Dal bilancio si evince che amministratori e sindaci della società sono costati nel 2020 alle Terme di Sciacca SpA rispettivamente 24.440 euro e 32.000 euro. I dipendenti sono tre e il costo del personale è pari a 124.362 euro. Non c’è attività termale in corso.