Vella: “Un gioco di specchi. Tutto rimaneva nell’ambito di Girgenti Acque e Hydortecne”
AGRIGENTO. La conferenza stampa indetta dalla Procura di Agrigento, con il procuratore aggiunto Salvatore Vella e il procuratore capo Luigi Patronaggio, ha messo altri tasselli nel mosaico della Girgenti Acque e Hydortecne. “Un gioco di specchi” dove Marco Campione era il dominus assoluto e la Hydortecne lo specchio su cui riflettere tutte le attività che la Girgenti Acque affidava. Un modo “per escludere tutte le altre società”. Ma anche un modo con il quale “le decisioni venivano assunte dalla Hydortecne tenendo all’oscuro, di fatto, anche i soci della Girgenti Acque”. Insomma, il sistema di Marco Campione avrebbe perimetrato tutte le attività nell’ambito del Gruppo e con la Hydortecne veniva, di fatto, monopolizzata ogni attività, ogni fornitura, ogni appalto.
Tra questi la società dell’imprenditore Carmelo Salomone, definito da Vella “coraggioso”. L’imprenditore ha denunciato le anomalie del Gruppo. Insomma, “il potere di Marco Campione penetrava nelle istituzioni, nella politica, ma c’è chi ha detto anche no a Campione”. Una capacità penetrativa, quella di Marco Campione, che secondo Salvatore Vella “non lasciava impermeabile nè destra nè sinistra”. Vella ha anche sottolineato “il coraggio del prefetto Caputo nell’emettere l’interdittiva che è stata confermato in diversi gradi di giudizio”.
Vella, in un passaggio, ha anche detto che Marco Campione usava carte di credito della Girgenti Acque per spese personali, “orologi, vestiti, viaggi” per una somma di circa 400.000 euro”. Somme che venivano “scaricate sul bilancio e che finivano sulle bollette dell’acqua inviate agli utenti”. E il lavoro investigativo della Guardia di Finanza “è stato eccellente ed ha permesso anche di scoprire 18 fatture false per un importo di 2.5 milioni di euro”.
Sia Valle che Patronaggio hanno sottolineato come all’inizio di questa gigantesca indagine “si sentivano soli”. Superata la fase iniziale di “solitudine”, le indagini sono proseguite scavando in profondità. La vicenda non si chiude oggi, dal punto di vista investigativo. Si attende la decisione del Gip per la conclusione di indagini che riguardano uno spettro più ampio di indagati.
Il procuratore aggiunto, Vella, ha anche parlato del sistema di depurazione. “Passata alla gestione prefettizia hanno iniziato a funzionare bene e a produrre anche il fango”.
Oltre agli 8 soggetti fermati sono indagate complessivamente 84 persone per 50 delle quali la Procura si appresta a notificare avviso di conclusione delle indagini preliminari. Tra questi ci sarebbero anche l’ex presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio D’Orsi e il presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè. E nella lista figura anche il deputato Francesco Scoma: è indagato, insieme a Miccichè, per avere ricevuto – sostiene l’accusa – contributi elettorali illeciti in occasione delle elezioni regionali del 2017. Si attende ora la convalida del gip e l’ emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere come richiesto dalla Procura.
Anche l’ex prefetto Nicola Diomede, rimosso dal Consiglio dei ministri nel 2018, dopo la notifica dell’avviso di garanzia, è indagato per abuso di ufficio e concorso esterno in associazione a delinquere.
Filippo Cardinale