Unione dei Comuni Platani Quisquina Magazzolo, incarico a Marinello: chiesta condanna, anche per 5 sindaci
SCIACCA. Chiesta la condanna per Vincenzo Marinello per altri 5 ex sindaci e un dirigente comunale. L’ha avanzata il magistrato inquirente Alberto Gaiatto, l’impianto accusatorio si fonda sull’abuso di ufficio e riguarda la nomina di Vincenzo Marinello, “re” della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e per tantissimi anni a capo della Sogeir, a responsabile del settore finanziario dell’Unione dei Comuni Platani Quisquina Magazzolo. La delibera sotto accusa risale al 19 novembre 2013.
La pubblica accusa ha richiesto una pena di 1 anno e 2 mesi per Marinello e un 1 per gli altri imputati, Alfonso Frisco, Giovanni Panepinto, Santo Alfano, Filippo Bartolomeo, Francesco Cacciatore (attuale sindaco di Santo Stefano Quisquina) e Salvatore Re.
Alfonso Frisco nella qualità di sindaco del Comune di Alessandria della Rocca e presidente della giunta dell’Unione dei Comuni Platani-Quisquina-Magazzolo, con i sindaci dei Comuni di Bivona, Cianciana, San Biagio Platani e Santo Stefano di Quisquina, oltre che di componenti della giunta dell’Unione, nel deliberare l’affidamento dell’incarico a Vincenzo Marinello, avrebbero violato più disposizioni “.
In buona sostanza, per la pubblica accusa, si sarebbe infranto “un espresso divieto di fare ricorso a personale esterno per ricoprire incarichi del tipo di quello conferito”. Il concorso di Salvatore Re, in qualità di segretario, si sarebbe manifestato nell’avere espresso parere favorevole sulla regolarità della deliberazione.
Con la nomina, Vincenzo Marinello avrebbe “istigato la condotta degli altri, traendone illecito beneficio”. Nell’impianto accusatorio, la delibera di affidamento dell’incarico avrebbe violato diverse normative: quelle del regolamento dell’organizzazione degli uffici e dei servizi dell’Unione di comuni e quelle del testo unico enti locali che vietano di fare ricorso a personale esterno mediante la stipula di nuovi contratti di lavoro per ricoprire incarichi come quello affidato a Marinello.
Di diverso avviso la difesa. Per l’avvocato Michele Monteleone, difensore Frisco, Alfano e Cacciatore. Per l’avvocato, la nomina sarebbe in linea con quanto prevede la legge ed esclusivamente per il raggiungimento di determinati obiettivi in relazione al Piano Aro e considerata l’assenza di analoga professionalità interna all’Unione dei Comuni.
del tipo di quello conferito. Una valutazione diversa è quella che viene data dalle difese. Il primo dei difensori a discutere, chiedendo l’assoluzione dei suoi assistiti, Frisco, Alfano e Cacciatore, è stato l’avvocato Michele Monteleone, secondo il quale si è operato, attraverso la nomina, in linea a quanto prevede la legge ed esclusivamente per il raggiungimento di determinati obiettivi, per la progettualità del piano Aro, in assenza di analoga professionalità interna.
La prossima udienza, dedicata alle arringhe, è fissata il prossimo 3 novembre. Discuteranno gli avvocati Giovanni Vaccaro, Antonino Augello, Alberto Marolda, Antonino Gaziano e Michele Barbera.