Gibellina, 40 anni di Orestiadi e “Il soffio rigeneratore dell’arte”. Dal 9 luglio in scena il grande spettacolo (fotogallery)

GIBELLINA. Una torta con 40 candeline per le Orestiadi di Gibellina. Una storia lunga quaranta stagioni, tra teatro, arte e visioni. Dal 9 luglio al 7 agosto 2021, tornano le Orestiadi di Gibellina, che attraverso il loro intenso cammino hanno confermato, anno dopo anno, per 40 edizioni, il progetto di Ludovico Corrao per un territorio martoriato dal terremoto e rinato grazie ad una visione. Tornano anche quest’anno dirette da Alfio Scuderi e realizzate dalla Fondazione Orestiadi con il sostegno istituzionale dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana e il progetto speciale al Cretto di Burri grazie all’Assessorato ai Beni Culturali e dell’identità siciliana della Regione Sicilia.

L’obiettivo di questa edizione è rinnovare l’impegno sul territorio, celebrare la storia di un Festival contemporaneo e celebrare un importante traguardo, che all’inizio sembrava pura utopia, ma che nel corso degli anni ha trasformato la città di Gibellina nella città dell’arte contemporanea che è oggi, grazie al contributo di grandi registi, artisti, attori, scenografi che hanno creato le loro opere a Gibellina, per Gibellina.

“Abbiamo immaginato quest’anno un Festival “speciale” – spiega il direttore Alfio Scuderi -, un racconto che possa tracciare la storia delle Orestiadi e l’identità artistica della Città di Gibellina dopo la sua ristrutturazione urbanistica, partendo dalla ricostruzione culturale e guardando al futuro. Un Festival fatto di progetti speciali e inediti immaginati nei luoghi delle Orestiadi, grazie anche al coinvolgimento di alcuni artisti simbolo del Festival, attraverso i quali ripercorriamo la sua storia e il suo rapporto unico ed inscindibile con il territorio: i grandi artisti internazionali, le creazioni uniche tra i ruderi e la città nuova, il Baglio di Stefano e il Museo delle Trame mediterranee”.

“La straordinaria avventura dell’annuale festival teatrale di Gibellina è iniziata nel 1982 – racconta Calogero Pumilia, Presidente Fondazione Orestiadi -. In quell’anno, tra i tanti artisti che risposero all’appello di Ludovico Corrao, Emilio Isgrò, artista siciliano da tempo esponente di punta nel panorama internazionale, ebbe il compito di indicare la direzione e avviare quell’esperienza, che iniziò proprio con la sua opera “Gibella del Martirio”. Da allora per quaranta anni, a Gibellina si sono succeduti registi e attori di valore internazionale e il festival è diventato un appuntamento di richiamo costante nel panorama siciliano e nazionale e ha saputo tenere il passo con i tempi anche per il valore dei direttori artistici che si sono succeduti. La quarantesima edizione, quasi un’analogia con l’iniziale riferimento alla tragedia del terremoto, coincide con l’augurabile ritorno alla normalità dopo la pandemia. Ancora una volta il teatro è chiamato a dare un contributo alla speranza e alla vita delle nostre comunità”.

“Le Orestiadi di Gibellina si confermano una certezza nel ricco panorama culturale della Sicilia e una sfida a rinnovare l’impegno per la rinascita del territorio attraverso il teatro e l’arte contemporanea – dichiara l’assessore regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, Manlio Messina – Rappresentano una sorta di metafora dello spirito di ricostruzione che deve animare l’intera popolazione siciliana in questo anno ancora così caratterizzato dalla crisi causata dall’emergenza pandemica. In questa fase difficile tutto il mondo della cultura e dello spettacolo ha particolarmente sofferto e l’estate rappresenta la stagione del riscatto e della rinascita. Le Orestiadi diventano, quindi, anche un formidabile attrattore per il turismo.”  Manlio Messina, Assessore del Turismo, dello sport e dello spettacolo.

“Dal 1982 le Orestiadi sono per Gibellina la concreta manifestazione della rinascita della sua comunità, il simbolo della profonda capacità rigenerativa dell’arte, che ha reso una piccola cittadina dell’entroterra siciliano famosa in tutto il mondo.  Le grandi produzioni delle Orestiadi invitavano in scena la popolazione insieme ai grandi maestri del teatro, coinvolgevano le maestranze locali nella realizzazione di spettacolari scenografie accanto ai maestri dell’arte, permettevano ai Gibellinesi di vivere in prima persona esperienze indimenticabili a contatto con l’arte. Le Orestiadi sono un patrimonio della città, non soltanto da custodire nei ricordi e da tramandare, ma soprattutto da vivere ancora oggi, allo straordinario traguardo delle quaranta edizioni raggiunto grazie all’instancabile lavoro della Fondazione Orestiadi che dal 1992 organizza e produce il festival”, dice Salvatore Sutera, Sindaco di Gibellina.

IL PROGRAMMA